Pubblicato il 15/09/2022, 15:04 | Scritto da La Redazione

Michele Santoro ne ha per tutti

Michele Santoro ne ha per tutti
Il giornalista si confessa in un'intervista al Foglio, in vista delle prossime elezioni, e ne ha per tutti: dalla Meloni e Letta "pressoché uguali" alla Rai "Mediocrità politica chiama mediocrità televisiva".

Il Foglio, di Salvatore Merlo, pag. 1-8

Enrico Letta e Giorgia Meloni sono pressoché uguali “perché non offrono idee né soluzioni”. E insomma, per Michele Santoro i due leader avversari sono all’incirca la medesima espressione del più generale stato comatoso in cui versa la politica italiana “che non a caso si rifugia nella tecnica di Mario Draghi per manifesta e pericolosa incapacità”. Quindi “vedrete che in un modo o nell’altro tornerà lui. Il Tecnico”, dice. Maiuscolo. Ecco allora il dispiegarsi della tecnica, cui non corrisponde però una téchne politica. “Un fallimento, perché il tecnico vive nell’emergenza. E l’emergenza porta la compressione del dibattito”. E la Rai, invece? Com’è messa la Rai che di Santoro è stata madre e nutrice? “Mediocrità politica chiama mediocrità televisiva”, dice lui in un soffio. “Poiché il servizio pubblico è controllato da partiti senza testa, ecco che  fatalmente fa programmi senza cervello”. E un po’, ad ascoltarlo, viene spontaneo dire che non c’è speranza. Vedi solo nero? “Ancora penso che mi piacerebbe fare politica, vorrei dare una mano a rifondare la sinistra in questo paese. Non è un’idea che ho abbandonato”. Con Giuseppe Conte, forse. A proposito sei contento che il M5s ha candidato Roberto Scarpinato, il pm della mitologica Trattativa? “Penso che la magistratura più che esaltata, oggi andrebbe messa in discussione”. Ma partiamo dall’inizio. Dunque Letta e Meloni non sono il giorno e la notte, il polo nord e il polo sud della politica? “Se nel parlare della guerra in Ucraina non mostri di avere una visione differente da quella del tuo avversario, allora è difficile trovare delle differenze tout court”.

Eppure lunedì hanno duellato, il segretario del Pd e la leader di Fratelli d’Italia, ospiti del Corriere della Sera: l’Europa, Orbán, la Polonia… “Sta arrivando un disastro sociale spaventoso per effetto di una guerra che si estende e di cui non si vede la fine. Qua, se ho ragione, chiuderanno centinaia di migliaia di aziende nel nostro paese. Ci saranno tensioni sociali pericolose. Una situazione che richiederebbe risposte politiche. Ascolto. Di fronte a tutto questo Letta offre soltanto il miracolo civile di convincere Draghi a tornare, magari con Berlusconi e Salvini che potrebbero trovarsi alla fine d’accordo con lui. Mentre Meloni ci prospetta un sovranismo sempre più annacquato e spiazzato di fronte a drammi globali così imponenti che la sola idea di una risposta nazionale, sovranista, mi fa sorridere”. “Quindi Letta e Meloni sono entrambi senza risposta”, dice Michele Santoro. “E di fronte a una politica senza idee e senza risposte ecco che torna fatalmente il tecnico”. Mario Draghi. Santoro lo ha scritto anche in un pamphlet da poco uscito il libreria per l’editore Marsilio: si intitola “Non nel mio nome”. Uno schiaffone alla politica che abdica e si affida alla tecnica.
(Continua su Il Foglio)

 

 

 

(Nella foto Michele Santoro)