Pubblicato il 13/09/2022, 11:34 | Scritto da La Redazione
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Sky tiene bene anche senza la Serie A

Sky, trasformazione compiuta

Italia Oggi, di Claudio Plazzotta, pag. 18

Il contesto audiovisivo e della pay tv si fa sempre più competitivo, il business di Sky Italia sta cambiando radicalmente, e queste percorso evolutivo necessita di una dolorosa attraversata del deserto con pesanti impatti economici. Sky Italia ha chiuso l’esercizio 2020 con perdite per 690 milioni di euro, il 2021 si è concluso con un rosso di 719 milioni, e pure il 2022, come spiegano gli amministratori, »porterà alla generazione di perdite». Questi sono i freddi numeri di un bilancio il quale, nonostante le apparenze, è tuttavia meno peggio di quello che potrebbe sembrare. Innanzitutto Sky Italia srl è riuscita a portare a casa ricavi pari a 2,613 miliardi di euro nel 2021, un calo de19,5%, tutto sommato contenuto, rispetto al 2020 quando i diritti tv della Serie A erano quasi tutti in cassaforte a Milano Santa Giulia. E il patrimonio netto rimane positivo per 773 milioni, dopo la ricapitalizzazione da 1,34 miliardi effettuata da Comcast nel giugno 2021. I dipendenti scendono a 2.839, rispetto ai 3.178 del 2020 (-339 unità), ma con un piano concordato coni sindacati, con dimissioni volontarie, scivoli e senza licenziamenti. Come dette, il broadcaster controllato da Comcast e guidato in Italia da Andrea Duilio ha iniziato un cammino di radicale cambiamento, affiancando la distribuzione satellitare con quella digitale, scommettendo sulla qualità dei contenuti, anche originali, sullo streaming, l’ultra broadband in pura fibra con Sky Wifi, la produzione dei televisori Sky Glass (il sistema verrà presentato e lanciato in Italia il prossimo 15 settembre), e spingendo al massimo sul concetto di piattaforma aggregatrice con SkyQ (tra pochi giorni arriva pure la app Paramount+).

Nell’esercizio 2021 i primi sei mesi sono stati penalizzati pure dagli alti costi dei diritti tv della Serie A 2018-2021, che invece dalla seconda metà dell’anno so- no stati molto inferiori, visto come è andata l’asta (a favore di Dam) per il triennio 2021-2024. Nell’estate-autunno 2021, inoltre, si sono persi circa 500 mila abbonati (molti meno del previsto, con una chiusura 2021 a quo- ta 4,4 milioni di abbonati), e ci so- no stati per Sky Italia anche nuovi costi di retention, ovvero i forti sconti praticati e la revisione dei listini prezzi per trattenere il parco clienti. Continuano gli investimenti nella operazione Sky Wifi, che prevede peri una marginalità solo tra qualche anno. C’è stata infine una pesante riduzione del contributo del settore bar, business e hotel, in un anno, il 2021, ancora fiaccato dalla pandemia. Il combinato disposto di tutti questi elementi avrebbe fatto supporre un tracollo dei ricavi di Sky, che invece non c’è stato. Il -9,5% sul 2020 è accettabile, anche se va ricordato che nel 2019 il gruppo viaggiava in Italia su ricavi a quota 3,2 miliardi di euro (ora sono a 2,6 mid) e con 5,2 milioni di abbonati (a settembre 2022, secondo quanto risulta a ItaliaOggi, sono circa 4,2 mln). Comunque più di un analista aveva previsto che, senza la gran parte delle partite di Serie A di calcio, il destino di Sky Italia sarebbe stato segnato, con ricavi dimezzati e la perdita di almeno due milioni di clienti. Ma non è successo: tennis, Formula Uno, MotoGp, Premier league, Champions league, l’intrattenimento di Sky Uno, le grandi serie originali e la qualità dei nuovi canali di documentari e di Sky Arte hanno fatto un mezzo miracolo.
(Continua su Italia Oggi)

 

 

 

(Nella foto la sede italiana di Sky)