Pubblicato il 25/07/2022, 15:03 | Scritto da La Redazione

Alessandro Araimo di WB Discovery: lo streaming non è tutto

Alessandro Araimo di WB Discovery: lo streaming non è tutto
Il capo di Warner Bros. Discovery Iberia-Italia: "Lo streaming deve stare dentro un sistema. E deve essere pure un incentivo per il ritorno nelle sale. Netflix non ci fa paura."

Dai contenuti al cinema abbiamo tutto. Netflix non ci fa paura

L’economia del Corriere della Sera, di Marla Elena Zanini, pag. 14

Alessandro Araimo, capo Italia-Iberia di Warner Bros. Discovery, big dell’intrattenimento nato dalla fusione dei due colossi. “I fondamentali del business stanno tornando al centro. Lo streaming? Driver di crescita, ma non basta…”

Harry Potter, Il trono di Spade, Elvis; documentari, informazioni, sport; studi di produzione, canali distributivi, promozione in house. L’elenco potrebbe proseguire, ma Alessandro Araimo, general manager Italia e Iberia di Warner Bros. Discovery, riassume cosa sia la galassia del neonato colosso dei media nato dalla fusione tra Warner Media (già di ATeT, ma l’integrazione verticale, tra infrastruttura e contenuti non aveva funzionato) e Discovery: «Siamo il gruppo più differenziato e completo al mondo tra televisione, cinema e streaming». Oltre 5o miliardi di euro il giro d’affari annuale del nuovo gruppo, un enterprise value di 13o miliardi di euro e oltre cento milioni di abbonati nel mondo alle due piattaforme Ott Hbo Max e Discovery +. Le ragioni dietro la fusione, annunciata a maggio 2021 e chiusa ad aprile 2022, sono puramente industriali: «La logica è stata quella di costruire un soggetto in grado di far crescere il core business in cui è già presente in modo da avere gli asset per sviluppare a livello globale le proprie piattaforme Ott — spiega Araimo —. Una logica che vale ancora più adesso rispetto all’annuncio del deal, in un contesto in cui la stessa Wall Street ha rivisto e ridimensionato le proprie valutazioni su altri player del mercato, a partire da Netflix. Segno che i fondamentali del business stanno tornando al centro». Non che l’Ott debba essere il benchmark di riferimento: «Per noi è certamente un driver di crescita ma anche un’altra piattaforma per sfruttare i nostri contenuti — puntualizza il manager — e per poter giocare in maniera sinergica come nessun altro».

La forza di Warner Bros. Discovery in effetti è quella di presidiare l’intera catena, dalla nascita del prodotto alla distribuzione nei cinema, sfruttando poi le finestre pay per passare lo stesso prodotto sulle proprie piattaforme Ott, Discovery+ e Hbo Max. Che diventeranno, a tendere, una sola con un unico brand e la somma dei contenuti come annunciato dallo stesso David Zaslav, presidente e managing director del gruppo. Le sinergie Certo, sul mercato italiano al momento tiene banco il nodo delle finestre, ossia l’intervallo di tempo tra l’uscita in sala e la distribuzione in un secondo momento sulle pay. «In realtà è un falso problema. Attualmente passano alcune settimane tra l’uscita in sala e la distribuzione pay. Ma è nei primi 3o-4o giorni che un film genera il 97% degli incassi — spiega Araimo —. Allungare la finestra fino addirittura a 90-18o giorni, come chiedono alcuni, non ha senso. Il punto non è cambiare, ma massimizzare il potenziale del singolo contenuto per ogni finestra di sfruttamento. Il tema vero però è quello del ritorno nelle sale cinematografiche, ancora lontane in Italia dai numeri pre-covid — dice Araimo —. Per questo bisogna investire sulle sale concretamente e comunicare quello che è il valore emozionale e distintivo del vedere un film al cinema invece che su un device».
(Continua su L’economia del Corriere della Sera)

 

 

(Nella foto Alessandro Araimo )