Pubblicato il 04/05/2022, 13:03 | Scritto da La Redazione
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Il calcio francese salvato dai soldi che in Italia abbiamo rifiutato

Diritti del calcio: la rivoluzione dei fondi d’investimento?

Les Echos, pagina 11, di Jean-François, Alexis Tandeau, Smaïn Guennad e Arthur Roquebert.

Dopo la crisi sanitaria che ha colpito profondamente la situazione economica dei giocatori sportivi, è stata adottata la legge del 2 marzo 2022 volta a democratizzare lo sport in Francia. Permettendo a giocatori privati e fondi d’investimento di entrare nel capitale delle società che commercializzano i diritti di sfruttamento delle competizioni, ha fornito il flusso di cassa di cui molti club hanno bisogno. Ma potrebbe anche avere conseguenze importanti per l’organizzazione delle competizioni.

Gli inglesi non hanno aspettato così tanto per cambiare il loro sistema. Nel 1992, hanno creato la Premier League, una società privata di proprietà di 20 club di calcio e un azionista, la Football Association inglese, per sviluppare il fatturato del business. Ci è riuscita: ogni anno paga ai club quasi 3 miliardi di euro di entrate (diritti Tv, ecc.). Nel 2007-2008, un progetto identico è stato immaginato in Francia, ma rapidamente abbandonato. Ed è finalmente un modello ibrido che è stato messo in atto con la legge del marzo 2022 per consentire lo sviluppo di nuove fonti di finanziamento, pur rispettando la governance specifica delle competizioni sportive in Francia.

Meno pubblico e più provato

Il nostro sistema legislativo cerca infatti un fragile equilibrio tra il riconoscimento del posto dei partner privati e la conservazione del ruolo della federazione, alla quale lo Stato ha delegato la missione di organizzare le competizioni ufficiali. Questa delega di servizio pubblico ha sancito il ruolo sociale dei grandi eventi sportivi, che da soli hanno il potere di mobilitare e unire un’intera città o paese dietro una squadra, al di là delle differenze che a volte possono dividere.

Il modello in fase di realizzazione si trova nel mezzo di un guado. Per il calcio, il monopolio dell’organizzazione del campionato rimane una prerogativa delegata dallo Stato alla Federazione francese di calcio e alla sua lega professionale. Anche la proprietà dei diritti di sfruttamento audiovisivo del campionato non è stata modificata. D’altra parte, i proventi della loro commercializzazione sarà d’ora in poi ripartito tra la federazione, la lega, i club e la nuova filiale in cui i fondi di investimento o altri investitori privati possono avere una partecipazione del 20%. Come risultato di questa legge, il fondo lussemburghese CVC ha preso una partecipazione nella filiale della Lega Calcio Professionista (LWP), con un investimento significativo (1,5 miliardi di euro), anche se è al di sotto del tetto autorizzato.

Anche il rugby pensa ai Fondi

La redditività di questa operazione dipenderà dall’evoluzione del valore dei diritti audiovisivi della Lega, ma questo valore dipende dalla commercializzazione di questi diritti, ma anche dalle condizioni di organizzazione del campionato stesso, e dal suo formato. E anche se l’organizzazione è prerogativa della federazione e della sua lega, è difficile immaginare un ritiro del fondo per queste questioni. Da questo punto di vista, l’ingresso di un fondo di investimento nel Torneo delle Sei Nazioni può essere interessante da osservare.

Ci sono molte questioni in gioco nell’attuale dibattito sull’opportunità o meno che l’Italia rimanga nel torneo e se il Sudafrica debba sostituirla. È una questione di prestazioni della squadra italiana o è soprattutto una questione di audience delle sue partite e di monetizzazione della loro trasmissione? Il rinnovo dei diritti audiovisivi nel 2023 e 2024 permetterà di valutare il successo o meno della scommessa dell’investitore.

Nel frattempo, quale delle logiche economiche e della cultura anglosassone o della tradizione giuridica francese prevarrà nell’organizzazione dei campionati professionali? I ruoli rispettivi ed effettivi della lega e della sua filiale dovranno essere attentamente osservati. Il gioco, il posizionamento e il dinamismo dei giocatori in questo dossier saranno decisivi.
(Continua su Les Echos)

 

(Nella foto Lionel Messi con la maglia del Paris Saint Germain)