Pubblicato il 25/02/2022, 19:01 | Scritto da La Redazione
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Gesù? Non faceva miracoli. L’inferno? Non esiste. Bufera sulla Tv dei Vescovi

Gesù? Non faceva miracoli. L’inferno? Non esiste. Bufera sulla Tv dei Vescovi
Il biblista Padre Alberto Maggi, volto di punta di Tv2000, dice in un’intervista che la parola miracolo «è estranea ai Vangeli. Gesù ha compiuto dei segni per favorire la fede, non ha stravolto le leggi della fisica». E alla domanda retorica: «Quindi nessuno è dannato per l'eternità al termine dei suoi giorni, tra pianti e stridor di denti?», risponde così: «Nessuno. Nei Vangeli semmai si parla di una vita biologica, che si chiude con la morte». A cui farebbe seguito un’imprecisata «esistenza senza fine nello spirito». Tutto su "La Verità".

Il teologo che predica il Vangelo su Tv2000 non crede ai miracoli né all’inferno

La Verità, pagina 20, di Fabrizio Cannone.

Padre Alberto Maggi (Ancona 1945) è uno di quei teologi che non sono riusciti a fare una sintesi corretta ed equilibrata tra scienze bibliche e fede ortodossa, né tra ragione e religione. E neppure, per dirla tutta, tra modernità e tradizione. Con un curriculum di tutto rispetto e molte pubblicazioni, il biblista marchigiano, membro dell’antico e glorioso ordine dei Servi di Maria, sembra da anni al servizio di ben altri capitani, padroni e dirigenti. Meno trascendenti certo della madre del Signore, ed assai più profani, mondani, avanzati e redditizi. Da molto tempo si è messo in luce per dichiarazioni e uscite al limite dell’eresia, di quelle che trovano un consenso facile sui media nazionali e sui siti Internet più à la page.

In un’intervista del 23 febbraio su II Quotidiano Nazionale, coprendosi dietro la dotta cortina fumogena del «contesto storico» in cui i Vangeli furono scritti, della «portata simbolica di molti passi» e dei «generi letterari utilizzati» dagli agiografi, si arriva più o meno a riscrivere la Bibbia. Vediamo come. Tra le «assurdità» del racconto biblico, padre Maggi mette anzitutto la maledizione del fico operata da Gesù (Mc 11,12-14). Per lui, amante del simbolismo, la cosa non avrebbe senso. Mentre invece è ovvia la condanna della sterilità spirituale dei discepoli. Il commento di don Alberto a quell’episodio è da panico: «O lui (Gesù) era uno scriteriato o l’evangelista gli ha fatto fare una brutta figura oppure c’è dell’altro». Mah.

L’inferno non esiste

Un topos del modernismo esegetico è porre in ridicolo il «concetto di inferno come luogo di dannazione eterna». Ed effettivamente, tra i teologi seri, si discute da secoli se sia preferibile parlare dell’inferno come luogo o come stato. Senza automaticamente contrapporre i due concetti. Il Catechismo della Chiesa cattolica (1992), pubblicato sotto Giovanni Paolo II, esattamente 30 anni fa, sembra propendere per lo stato. Ma ciò che è essenziale, per la fede e la vita vissuta dei cristiani, è la realtà del. giudizio divino al termine della vita umana. E la possibilità concreta della dannazione. Il che, il Catechismo, ammette in modo limpido. «La Chiesa nel suo insegnamento afferma l’esistenza dell’inferno e la sua eternità» (n. 1035). Padre Maggi invece, alla domanda retorica: «Quindi nessuno è dannato per l’eternità al termine dei suoi giorni, tra pianti e stridor di denti?», risponde: «Nessuno, nei Vangeli semmai si parla di una vita biologica, che si chiude con la morte».

A cui farebbe seguito una imprecisata «esistenza senza fine nello spirito». Occasione sprecata per far riflettere i lettori? Probabile, visto che lo stesso Catechismo spiega che l’insegnamento della Chiesa sull’inferno non è fatto per mettere paura, ma costituisce «un pressante appello alla conversione». Poi il nostro biblista parla dei miracoli per ridurli a segni e quindi svuotarli di quell’intensità che solo l’idea di miracolo contiene. Dice infatti che la parola miracolo «è estranea ai Vangeli. Gesù ha compiuto dei segni per favorire la fede, non ha stravolto le leggi della fisica». E invece no.
(Continua su La Verità)

 

(Nella foto Padre Alberto Maggi)