Pubblicato il 17/01/2022, 19:01 | Scritto da La Redazione
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Ornella Muti: Pillon è scorretto, non può remare contro i cambiamenti

Ornella Muti: Pillon è scorretto, non può remare contro i cambiamenti
La nostra rassegna stampa, con gli estratti degli articoli più interessanti: l’attrice sarà la prima co-conduttrice del Festival di Sanremo il primo febbraio, accanto ad Amadeus.

Il Festival di Ornella

Corriere della sera, pagina 34, di Renato Franco.

Ornella Muti, un nome d’arte con reminiscenze dannunziane (Ornella è un personaggio della Figlia di Jorio, Elena Muti è la protagonista del Piacere) apre il Festival di Sanremo con Amadeus nella serata inaugurale (martedì 1 febbraio).

Cosa rappresenta per lei?
«Sanremo è l’Italia, lo seguono tutti. II Festival vuol dire entrare nelle case di tutti gli italiani, vuol dire essere parte di una cosa bella in un momento difficile come quello che stiamo vivendo: Sanremo dà allegria, diverte, dà speranza».
Un Sanremo del cuore?
«Ho perso papà presto, ero piccola, ricordo che a lui piaceva tanto quando cantava Gigliola Cinquetti; quel Sanremo mi è rimasto nel cuore perché c’era ancora mio papa».
Il senatore leghista Pillon contesta la presenza di Drusilla Foer tra le conduttrici, dice che è un Festival «sempre più Lgbt»…
«Che vuol dire sempre di più? In generale trovo che tutti debbano avere il loro spazio e trovare la loro strada. Drusilla è un’artista elegante, bella, intelligente. Questo Pillon lo trovo scorretto, le cose cambiano e se cambiano bisogna prenderne atto, accoglierle, abbiamo lottato per le unioni civili, non si può fare finta di niente. Come per la legalizzazione della cannabis medica (ieri ha fatto un post a favore, ndr)».
La popolarità cosa le ha tolto?
«Io sono molto amata dal pubblico, e questo a me basta. Non capisco chi si lamenta del peso della celebrità, e poi oggi tutti, anche attraverso i social, sono alla continua ricerca della notorietà. Il mio lavoro comprende anche una quota di popolarità, se no significa che sei un attore sfigato e io non sarei a Sanremo».

Viviamo nella società dell’immagine, gli attori devono confrontarsi sempre con il proprio aspetto, con l’età che avanza…
«Invecchiare non fa piacere a nessuno, io mi tengo il più possibile, ma so che non siamo eterni, accetto con serenità il tempo che passa anche perché non siamo qui su questa terra per postare foto su Instagram. Ho tre figli, ho fatto rinunce per affetto, per amore, la vita che voglio vivere è sempre stata terrena, non voglio diventare patetica cercando di rimanere giovane, se la affronti così la vita ti sorride sempre…».
Ha collezionato tanti successi. Nessun rimpianto?
«Se devi rimpiangere qualcosa devi pensare anche al rovescio della medaglia: quante volte quello che non hai fatto è stato invece una protezione? Quando una cosa non accade non è per forza una disgrazia, magari è una fortuna. Io poi già sono Pesci, sono una malinconica di mio, ci manca solo di nutrirmi degli: ah se l’avessi fatto».
C’è un film a cui è più legata?
«Ne ho parecchi, anche perché ne ho fatti tanti… Sono legata alle persone, non posso dimenticare Monicelli, Ferreri, non posso dimenticare Tognazzi, ho incontrato persone che mi hanno reso quello che sono: mi hanno insegnato, mi hanno amato, mi hanno dato tanto, mi hanno aiutato. Ho amato Citto Maselli, Codice Privato è stato un regalo… Ho tante cose belle che mi porto nel cuore».
Un giorno da rivivere?
«Come è difficile… Rivivrei tutte le nascite dei miei figli, sono momenti in cui non pensavo di poter avere un’emozione così forte… a ripensarci mi commuovo pure».
Continua su Corriere della sera)

 

(Nella foto Ornella Muti)