Pubblicato il 10/01/2022, 19:04 | Scritto da La Redazione
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John Elkann si fa la sua Tv. Per ora piccina, domani chissà

John Elkann si fa la sua Tv. Per ora piccina, domani chissà
La nostra rassegna stampa, con gli estratti degli articoli più interessanti: debutta oggi “Metropolis”, striscia quotidiana da 25 minuti del gruppo Gedi (“La Repubblica”, “La Stampa”, “Il Secolo XIX”) condotta da Gerardo Greco, ex Rai ed ex meteora Mediaset. Progetto innovativo? Giudicate voi: si comincia con un’intervista a Enrico Letta.

Ospiti, inchieste, storie “Metropolis” diventa il podcast che si vede

La Repubblica, pagina 15, di Gerardo Greco.

All’inizio pensavamo di chiamarlo Vodcast. Poi qualcuno ha notato che poteva suonare male: che era un mezzo anagramma di Covid. Allora abbiamo provato con podshow, o talkast. E alla fine è rimasto quello che era: un podcast, da oggi a colori. Metropolis è una striscia quotidiana per tutte le testate del Gruppo Gedi. L’evoluzione del racconto iniziato sul sito di Repubblica ad aprile dello scorso anno. Non è televisione e non vuole esserlo. È una trasmissione digitale che si può vedere, ascoltare, persino leggere. Non un talk show con grida di battaglia e sovrapposizioni continue (io non l’ho interrotta! Lei mi lasci parlare!), ma una trasmissione collettiva, con le firme di Repubblica, La Stampa, L’Espresso e Huffpost: direttori, inviati, inchiestisti.

L’obiettivo di Gedi resta quello di sempre: raccontare la realtà, i fatti (anche le piccole storie quotidiane che fanno grande questo Paese), ma con una serie di nuovi prodotti digitali e contenuti video originali, con una loro grammatica, in rete e sui social. Un passo che facciamo con la nostra comunità: 10 milioni di utenti unici al giorno. Sabato scorso, da queste pagine, vi abbiamo hanno raccontato la storia del New York Times che compra, per più di mezzo miliardo di dollari, il giornale online theAthletic, nato appena 5 anni fa. I grandi gruppi editoriali, di tutto il mondo, hanno bisogno di crescere, di cambiare. Devono farsi leggere, ascoltare e guardare mentre attraversano le praterie sconfinate del mondo digitale. La pandemia, la necessità di stare in casa, ci hanno gettati ancora più rapidamente di quanto pensassimo nelle braccia del mondo digitale. E così la comunicazione e l’informazione cercano nuove strade.
(Continua su La Repubblica)

 

(Nella foto Gerardo Greco)