Pubblicato il 09/12/2021, 15:05 | Scritto da La Redazione

Paola Perego: Raccomandata? Lucio Presta ha fatto 8 Sanremo, mi avete mai vista all’Ariston?

Paola Perego: «I miei ricordi offuscati da anni di farmaci anti panico. Io raccomandata? Leggende»

Corriere della sera, pagina 29, di Roberta Scorranese.

Paola Perego, che cosa vuol dire costruire una solida carriera televisiva come la sua combattendo contro gli attacchi di panico?
«Una fatica. Perché la televisione è continuo confronto con qualcuno che ti guarda, a volte ti giudica, di certo nota ogni dettaglio. Ne sono sempre stata consapevole e forse per questo, oggi, mi considero una donna fortunata».
Lei ha raccontato di averne sofferto dall’età di sedici anni, praticamente da quando ha iniziato il suo percorso in tv. Lo ha scritto in un libro, Dietro le quinte delle mie paure. Ma come ha fatto a nasconderlo per tanto tempo?
«Perché per anni la gente ha visto una persona in apparenza vivace, ironica. Ma io ero in una bolla. Prendevo delle medicine e non parlo di quelle che si prescrivono oggi, che sono molto più leggere. Parlo di medicine che, pur di allontanare la sensazione di panico, appianavano tutto. Piallavano ogni cosa, comprese le emozioni. Per esempio, non riuscivo più nemmeno a piangere. Molti dei miei ricordi sono offuscati, come dentro una nuvola. Compreso il mio matrimonio con Andrea (Carnevale, ndr). I critici dicevano che ero troppo fredda e distaccata, ma oggi posso dirlo: prendevo benzodiazepine».
Chi non l’ha mai provato non può capire, vero?
«No, non può. Perché i sintomi, dalla sudorazione fredda alla lingua gonfia fino al formicolio del corpo sono solo una parte dell’attacco di panico. La cosa più difficile da spiegare è la sensazione di essere a un passo dalla morte. Avevo sedici anni quando la provai per la prima volta e prima che iniziassi il percorso di guarigione, con l’analisi, l’ho sperimentata tante volte».

Lei, dopo gli inizi da modella, ha cominciato subito con la televisione. C’è stata una volta in cui ha rischiato di non andare in onda?
«Si, la ricordo bene. Ero incinta di Giulia, la mia prima figlia, e conducevo un programma su Tmc, dal titolo Quando c’è la salute. La gravidanza mi impediva di prendere troppe medicine e una notte, prima della diretta, non chiusi occhio. Il giorno dopo chiesi a una mia cara amica, Patrizia, di inventare per me una scusa perché ero sicura che non ce l’avrei fatta ad andare in onda. Lei ebbe un’idea: chiamò la psichiatra che mi seguiva, la convinse ad annullare tutti gli impegni, a piazzarsi nel mio camerino e ad assistermi a ogni pausa. Così andai in onda».

Come ne è uscita?
«Con tre percorsi differenti di trattamenti di psicologia comportamentale».
Più di dieci anni di analisi?
«Sì, oltre dieci anni. Ho imparato tanto. Prima di tutto che la fragilità non è una colpa né qualcosa da nascondere. E io ho sbagliato, perché l’ho nascosta per tanto tempo ai miei figli. Avrei dovuto mostrarmi per quella che sono, ma erano altri tempi: se andavi dal medico e gli elencavi i sintomi, quasi certamente lui diceva che avevi un esaurimento nervoso. E così nascondevo, camuffavo, sedavo. Nascondevo le medicine in camerino, nessuno doveva sapere che da un momento all’altro sarei potuta crollare».
Paola, si avvicina il traguardo dei quarant’anni di carriera, nel 2022.
«Eh sì, ho cominciato come modella a sedici anni, nel 1982. E guardandomi indietro vedo che ho fatto tante cose molto diverse tra di loro. Sono stata la prima donna a fare infotainment, tra le prime a occuparsi di sport in tv. Ho lavorato con “giganti” della televisione, faccio solo due nomi: Sandra Mondaini e Raimondo Vianello».
Ha assistito anche a un battibecco?
«Sì! Una volta mi presero per uno “stacchetto” ad Attenti a noi due. Raimondo mi disse: “Ma sei sicura di aver fatto le scuole dell’obbligo?”. E Sandra fece: “Guarda che potrebbe essere tua nipote”. Erano meravigliosi: gentili, rispettosi, sempre pronti alla battuta, ma professionali».

Però per una donna giovane e molto bella non deve essere stato sempre facile, no?
«No. Una volta, a Mediaset, un dirigente si mise a rincorrermi intorno a un tavolo. Un’altra volta, in scadenza di contratto, un altro mi propose di andare a cena. Dissi di no e quel contratto alla fine lo ottenni, sì, ma a furia di lunghe e umilianti anticamere».
Dopo una (molto infelice) puntata di Parliamone… sabato su Rai1, nel 2017, nella quale si mettevano a confronto le donne italiane e quelle “dell’Est”, lei è stata accusata di sessismo. La sua rubrica dentro La vita in diretta venne chiusa tra le polemiche.
«Penso che quelli siano stati in assoluto i giorni peggiori della mia vita professionale. Per settimane non sono uscita da casa e non solo perché la mia faccia era su tutti i giornali e in televisione, ma perché non sapevo come dire che non era così, che io non sono sessista né tantomeno razzista. Prima di tutto, quella era parte di una puntata già trasmessa da La vita in diretta. E poi quelli che mi hanno accusato più duramente hanno ammesso di non aver visto la puntata! Quella rubrica me la sono rivista più volte: io ho difeso le donne come faccio sempre».
Solo una brutta pagina di televisione?
«Sì, perché per me appoggiare le altre donne è sempre stato un punto fermo. Per esempio, chi ha voluto Mara Venier a La fattoria, in un periodo in cui lei stava lavorando di meno? Io. A La talpa ho voluto Paola Barale come inviata. Chi mi conosce sa bene che non perdo occasione per valorizzare le altre figure femminili».

Però la malignità persistente sul suo conto riguarda ben altro. E cioè l’essere la moglie di Lucio Presta, uno degli uomini di spettacolo più potenti, l’agente dei “big” in Italia.
«Guardi, mio marito ha fatto otto Festival di Sanremo: ho mai condotto io lo spettacolo più importante del Paese? No. Diciamo che se io fossi raccomandata avrei scelto dei ruoli un po’ più in evidenza, no? Anche perché lui, proprio perché sono sua moglie, tende a non darmi parti importanti, ma ogni volta preferisce qualcun altro o qualcun’altra. L’altro giorno gli ho detto: “Senti, ma visto che per tutti io sono la raccomandata per eccellenza, a questo punto raccomandami davvero”. Si è messo a ridere».
Vorrebbe dire che l’essere sua moglie l’ha penalizzata?
«Se lo dico io la gente non ci crede».
(Continua su Corriere della sera)

 

(Nella foto Paola Perego)