Pubblicato il 28/10/2021, 15:01 | Scritto da La Redazione
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Il Collegio è il miglior programma per la GenZ

Il Collegio è il miglior programma per la GenZ
La nostra rassegna stampa, con gli estratti degli articoli più interessanti: il critico televisivo del “Corriere della sera”, Aldo Grasso, si occupa del docu-reality di Rai2, arrivato alla sesta edizione e diventato un cult tra le nuove generazioni.

Il Collegio e le conseguenze dei traumi della disconnessione

Corriere della sera, pagina 55, di Aldo Grasso.

Tema: «Viviamo in un’epoca di grandi conflitti. Molti sono anche conflitti interiori che ci tormentano. Descrivete i vostri». È bastato che il prof d’italiano indicasse la traccia di una possibile confessione da parte degli studenti per scatenare i primi psicodrammi (i secondi riguarderanno il rituale taglio dei capelli). È tornato ad aprirsi il cancello del Collegio (il Regina Margherita di Anagni), il docu-reality di Rai2 giunto alla sua sesta edizione, che permette a un gruppo di adolescenti di viaggiare nel tempo e di sperimentare la routine quotidiana degli studenti chiusi in convitto nell’anno di grazia 1977. Per il mondo televisivo, il 1977 significa la chiusura di Carosello, l’inizio di Bontà loro di Costanzo, il ritorno in video di Dario Fo, Discoring di Gianni Boncompagni, Supergulp, Non stop di Trapani (fucina di comici ancora in attività), Portobello, le canzoni di Lucio Battisti.

È l’inizio della tv a colori. È il brodo di cultura in cui sono cresciuti i genitori degli allievi e c’è da chiedersi se sia colpa della tv se ora ci appaiono così senza nerbo e autorità, felici delle stramberie dei figli, completamente piegati al loro servizio. Non bisogna cercare ne Il Collegio un romanzo di formazione, ma piuttosto le conseguenze dei traumi della disconnessione (Internet è bandito). Il reality, tratto da un format internazionale (That’ll Teach ‘Em), regala momenti di grande divertimento: non solo per il tentativo degli allievi di eludere le costrizioni del collegio (il furto notturno degli oggetti personali nella sala dei sorveglianti è costruito con grande perizia), ma anche per le disfunzioni di questa piccola macchina del tempo, alla ricerca di comportamenti perduti.
(Continua su Corriere della sera)

 

(Nella foto Il collegio )