Ma è Versailles o un set porno?

Sesso e intrighi. Il Re Sole però non risplende

La Repubblica, pagina 39, di Antonio Dipollina.

Nei primi dieci minuti viene esibito, mostrando il necessario, ma non solo, l’intero catalogo della sessualità, in proprio o condivisa con altri, da svegli o dormienti, senza troppe preclusioni. Poi iniziano gli intrighi a Corte, ma quei friccicori squadernati in avvio come se fossero categorie di siti appositi ha fatto sì che a La7 lanciassero in grande questo Versailles (il sabato in prima serata), serie sontuosa francese di qualche anno fa, come un abisso di perversione televisiva in prima serata, nonché la serie più hot mai andata in onda in chiaro. Non ha funzionato moltissimo, ma tant’è: in qualche modo bisogna registrare per il sabato sera anche un’offerta siffatta, appunto in chiaro, decisamente alternativa a tutto il resto.

Luigi XIV viene colto nel pieno dei suoi 28 anni, Parigi è infida e lui preferisce Versailles, con annessa l’edificazione della Reggia con dispendio pazzesco di danari – e per sua fortuna non c’era in giro il meccanico di Di Battista, altrimenti addio sogni di gloria e Re Sole. L’incrocio a quel punto degli intrighi di cui sopra con le passioni irrefrenabili di tutti provoca il botto: peraltro, una serie che in Francia è durata tre stagioni per trenta episodi complessivi – da noi tre episodi a botta, oltre due ore e mezza di visione in una sera, tipo binge watching, benché interruptus. Non solo, ma i francesi – siamo a sei anni fa – ne hanno fatto quasi un monumento nazionale, con intervento delle massime istituzioni plaudenti. Curiosamente, non appena è andata in onda dai cugini, Versailles è stata bersagliata di critiche dagli storici ed è andata a finire che tutti hanno riconosciuto trattarsi di intrattenimento e basta, che la serie era piena di inesattezze, ma, si è concluso, speriamo che la gente si incuriosisca e voglia saperne di più sul Re Sole.
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(Nella foto Versailles)