Pubblicato il 30/08/2021, 17:04 | Scritto da La Redazione

Il caso Clinton-Lewinsky diventa una serie tv

Le bugie di Clinton la serie sul presidente e il caso Lewinsky

La Repubblica, pagina 33, di Silvia Bizio.

«Statemi a sentire: non ho mai fatto sesso con quella donna, miss Lewinsky. E ora lasciatemi lavorare per il Paese». Le fatidiche parole dell’allora presidente Bill Clinton, con la moglie Hillary che assentiva solidale dietro di lui, sono rimaste scolpite nella storia (era il 1998). Parole che avrebbero peggiorato le cose. Nonostante la sua risoluta autodifesa, Clinton venne indagato per atti illeciti nella Casa Bianca e soprattutto per aver mentito al popolo, un peccato capitale. Ricevette il fatidico “impeachment”, un tremendo grattacapo per il presidente e una chicca per i tabloid. Un’accusa da cui poi sarebbe stato assolto, e che pure lasciò una macchia indelebile su una presidenza altrimenti fortunata. Il “crimine” di Clinton, materia di interminabili dibattiti in un’epoca politica e sociale assai più innocente, pre Trump e soprattutto pre #MeToo, è ora una serie tv: Impeachment, prodotta dal mago della tv Ryan Murphy, l’uomo dietro Il processo di O.J. Simpson e L’assassinio di Versace.

Impeachment è infatti la terza parte della serie antologica American Crime Story. La storia fa perno sulle tre donne della vicenda: Monica Lewinsky, interpretata da Beanie Feldstein, Linda Tripp (Sarah Paulson), la donna che estorse le confessioni, registrò le telefonate e portò le prove al Congresso, e Paula Jones (Annaleigh Ashford), la prima ad averlo accusato di molestie sessuali quando era ancora Governatore dell’Arkansas, nel 1991. Clinton è interpretato con gusto e qualche ritocco dall’inglese Clive Owen. Monica Lewinsky è stata direttamente coinvolta nella produzione della serie che andrà in onda il 7 settembre su Fx Network.

Il ruolo della Lewinsky

«Quando ho ricevuto il copione sapevo che ogni parola era stata approvata da Monica Lewinsky» dice Feldstein. «Questo mi ha dato una grande tranquillità. Nel senso che la mia interpretazione era approvata e non le avrebbe creato ulteriori imbarazzi». Aggiunge la produttrice Nina Jacobson: «È la prima volta che American Crime Story si avvale del coinvolgimento diretto della persona interessata. Monica Lewinsky non ebbe vera voce durante l’incredibile serie di eventi, e il fatto che i suoi avvocati le abbiano imposto di tacere per oltre 20 anni ha aumentato il nostro desiderio di darle voce. Monica ha dato uno straordinario contributo, è la storia dal suo punto di vista».
(Continua su La Repubblica)

 

(Nella foto Bill Clinton e Monica Lewinsky)