Pubblicato il 15/06/2021, 09:19 | Scritto da La Redazione
Argomenti: ,

Tedesco non paga il canone Tv. In cella da oltre tre mesi!

In prigione se non paghi la Tv

ItaliaOggi, pagina 13, di Roberto Giardina.

Herr Georg Thiel è in prigione dal 25 febbraio, da oltre tre mesi e mezzo, in attesa della sentenza. Che reato avrà mai commesso? Si rifiuta di pagare il canone tv: «perché devo pagare per un servizio che non ho chiesto e non utilizzo?», protesta. In Italia non ho la tv, non perché sia uno snob. Quando sono a Roma ho altro da fare, vedere i figli, i miei fratelli, gli amici, andare a teatro, o vedere uno di quei film italiani che difficilmente verranno distribuiti in Germania. Oppure, mia moglie e io, se una sera restiamo a casa, leggiamo un libro. Ma, come tutti, pago il canone sulla bolletta della luce elettrica. Comunque, prima o poi, compreremo una televisione, quando avremo tempo, e riusciremo a tornare a Roma, finita l’emergenza per il Covid. Anche in Germania guardiamo poco la tv, anche se l’offerta è migliore che in Italia, e pago il canone semplicemente perché abito in un appartamento. È stata una riforma molto discussa: tutti devono pagare, a parte i clochard che dormono sotto un ponte. Si viva in un castello o in una capanna nei boschi, nel ventunesimo secolo è scontato che si possieda una tv, o una radio, o un computer in cui seguire i programmi in streaming. E il canone è di 17,50 euro al mese.

Subito dopo la riforma, nel 2013, le tv pubbliche hanno incassato quasi un miliardo in più, eppure pochi anni dopo, il canone non basta, e chiedono un aumento, sia pure di pochi centesimi. Devo dire che la burocrazia tedesca è, o era, più umana di quella italiana: quando mi trasferii da Bonn a Berlino, una signora mi telefonò: come mai sul Reno pagavo due abbonamenti e nella ritrovata capitale solo uno? Perché a Bonn avevo un ufficio, e a Berlino lavoravo da casa. E finì lì. In Italia, temo, sarebbe stato più complicato. Il signor Thiel, 53 anni, è diventato un eroe per i ribelli, quelli che contestano sempre tutto e tutti per principio, dalla quarantena per il Covid al vaccino, alle tasse. E i giuristi intervengono pro e contro: la tv è un servizio pubblico e ogni cittadino è obbligato a contribuire, se ne serva o meno. Altrimenti, si obietta, potrei contestare di dover pagare per il costo di autostrade, bus e metro, anche se vado sempre a piedi. Ma la tv pubblica incassa anche per la pubblicità, e qualcuno potrebbe obiettare di vedere solo i canali privati che sono gratuiti.
(Continua su ItaliaOggi)

 

(Nella foto Georg Thiel)