Pubblicato il 31/03/2021, 11:32 | Scritto da La Redazione
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Maximo Ibarra: Cara Dazn, parliamoci. Tua, Sky

Maximo Ibarra: Cara Dazn, parliamoci. Tua, Sky
La nostra rassegna stampa, con gli estratti degli articoli più interessanti: lunga intervista dell’amministratore delegato: «Sky è molto più della Serie A, ma siamo aperti a trattare con Dazn sui diritti. Ci aspettiamo che i concorrenti adottino gli stessi criteri usati da noi con sette partite in esclusiva. Valuteremo anche un ricorso se l'accordo impedisse di vedere gli incontri su tutte le piattaforme e i device».

Ibarra: «Sky è molto più della Serie A, ma aperti a trattare con Dazn sui diritti»

La Repubblica, pagina 24, di Francesco Manacorda.

E adesso, dottor Ibarra? «Adesso resteremo la casa dello sport in tv, anche se non dovessimo avere i diritti per trasmettere la Serie A. E in generale Sky, con i suoi programmi e le sue produzioni, è molto più della Serie A, con un’offerta per tutte le età e tutta la famiglia». In quattro giorni l’ad di Sky Maximo Ibarra, ha dovuto incassare un paio di gol che fanno male e qualche voce – che si scrolla di dosso con decisione – sulla sua uscita dal campo. Prima la sconfitta nella gara per i diritti di Serie A dopo 18 anni di matrimonio con i club; lunedì la decisione della stessa Lega di aprire una nuova asta sulle tre partite settimanali in co-esclusiva, dopo che l’offerta di Sky non è stata giudicata soddisfacente. Si vedrà ai supplementari se il suo gruppo rientrerà in partita. E non è scontato.

Adesso, dunque, come esce Sky da una situazione assai difficile?
«Ne esce utilizzando i 750 milioni che non abbiamo speso per i diritti della Serie A per altri scopi: acquisto di altri diritti, non solo nel calcio, produzione di nuovi contenuti anche grazie alla piattaforma paneuropea di Sky Studios. E poi con quattro nuovi canali di entertainment con il nostro marchio. E ancora, sfruttando la prevalenza tecnologica: la nostra piattaforma Sky Q non offre una semplice aggregazione di contenuti, ma permette a chi la usa di avere nella sua pagina principale un unico palinsesto che contiene tutto ciò che gli interessa: dai canali della stessa Sky, a operatori Over the top come Amazon Prime e Netflix, a Spotify. Proprio domani (oggi per chi legge, ndr) annunceremo anche un accordo con Disney+, che sarà anch’esso su Sky Q».
Resta il fatto che secondo alcuni calcoli il 40% dei vostri abbonati, circa 2 milioni su 5, è con voi per il calcio. Che cosa gli direte?
«Che su Sky in ogni caso continueranno a esserci almeno 400 partite l’anno. Fino a luglio, con gli Europei di calcio, ovviamente non cambierà nulla. Poi dalla prossima stagione avremo gli incontri di Champions League, Europa League. Europa Conference League, oltre alla Premier League e alla Bundesliga. E ancora continueremo ad essere la tv della MotoGp e della Formula 1, del tennis, del basket con la Nba, del rugby… Per questo Sky continua a essere la casa dello sport».
Una casa che rischia di apparire danneggiata senza la Serie A. Farete ricorso, magari all’Antitrust, contro la decisione della Lega?
«Se l’accordo tra Dazn e Tim avesse come obiettivo quello di escludere che la Serie A possa essere trasmessa su tutti i device e su tutte le piattaforme, allora sarebbe un tema da valutare molto attentamente. Ovviamente verrà affrontato quando la gara sarà chiusa, ma vorrei ricordare fin d’ora che noi non abbiamo mai impedito a nessuno – Tim compresa – di avere i contenuti della Serie A sulla propria piattaforma».

Dazn dice che al momento non ha colloqui con voi. Ma sareste disposti ad acquistare i loro contenuti per Sky?
«Noi siamo sempre aperti, ovviamente. Sarà un tema che potremo affrontare dopo che l’asta sui diritti si chiuderà definitivamente. Siamo stati partner di Dazn finora e come dicevo ci aspettiamo che vengano adottati gli stessi criteri che Sky ha adottato da quando ha avuto sette partite di calcio in esclusiva. Del resto anche Tim Vision ha sulla sua piattaforma la nostra Now».
Circola un’interpretazione: Sky ha deciso di togliersi dalla gara per i diritti perché costava tanto, ma non portava poi abbastanza clienti aggiuntivi. È plausibile?
«No, intanto perché le condizioni per noi sono diverse di quelle che ha avuto Dazn. Come si sa un provvedimento dell’Antitrust ci impedisce fino a maggio 2022 di acquisire i diritti in esclusiva, come ha potuto invece fare Dazn. E poi perché i diritti hanno un valore definito: abbiamo fissato un limite di prezzo oltre il quale non conveniva andare. La nostra offerta alla Lega prevedeva che accanto a essa le stesse squadre di Serie A costruissero il canale della Lega: in questo modo si sarebbe arrivati a eguagliare o addirittura a superare l’offerta che hanno accettato. Invece la Lega non ha voluto esplorare questa strada. Francamente non ho capito perché».

 

(Nella foto Maximo Ibarra)