Pubblicato il 16/11/2020, 17:33 | Scritto da La Redazione

E stasera va in onda Vita privata dell’arbitro

E stasera va in onda Vita privata dell’arbitro
La nostra rassegna stampa, con gli estratti degli articoli più interessanti: s’intitola “Man in the middle”. È un documentario a puntate visibile sul sito dell’Uefa, che lo ha prodotto. Racconta storie di fischietti internazionali (anche italiani) dentro e fuori il terreno di gioco. Ma soprattutto fa parlare personaggi solitamente muti. Che stavolta aprono perfino le porte di casa.

Arbitri, vita da film

Gazzetta dello Sport, pagina 22, di Edoardo Lusena.

Parlano anche loro. È forse la possibilità di ascoltare la voce degli arbitri quello che più colpisce in Man in the middle (L’uomo nel mezzo), il documentario prodotto dall’Uefa di cui la Gazzetta ha potuto vedere in anteprima le prime due puntate. Quattro episodi pubblicati da oggi sul sito Uefa.com che si concentrano sul mondo, dentro e fuori il campo, dell’uomo con il fischietto.

Oltre il campo

Il filo narrativo del documentario, girato da febbraio 2019 allo scorso agosto, si sviluppa attraverso alcuni grandi match di Champions, da un punto di vista insolito. Quello di 16 arbitri Elite, la categoria più alta dei fischietti europei, seguiti in campo, negli spogliatoi, nel privato. Così il francese Clement Turpin (ieri non impeccabile in Italia-Polonia) apre le porte della sua casa e si mostra nella preparazione atletica – che al contrario di quella dei calciatori è individuale. Sì, perché l’arbitro è un uomo solo, che deve prendere decisioni, anche difficili e impopolari, e renderle credibili. «L’arbitro – spiega nel documentario Stuart Carrington, docente di Scienza dell’allenamento sportivo all’università londinese di St. Mary’s – è anche un venditore: deve “vendere” i suoi verdetti. Si consideri che in una partita da 90′ in media vengono prese 300-350 decisioni. Di queste solo 50 sono su episodi oggettivi, 250-300 sono su casi soggettivi e avvengono ogni 10-12 secondi circa. Non c’è tempo per togliere il piede dall’acceleratore».

Ecco la Var

Tra le voci narranti c’è quella di Roberto Rosetti, designatore degli arbitri Uefa. Ed è lui che spiega la rivoluzione tecnologica e l’introduzione della Var: «La società cambia, il calcio cambia: gli arbitri erano abituati alla regola prendi una decisione e dimenticala subito perché ce n’è un’altra da prendere. Adesso puoi cambiare, mentalmente è una novità importante. Ma ciò che conta è la giustizia della partita».

E come funziona la Var il documentario lo racconta attraverso casi concreti. Dalla pressione subita (e gestita) da Damir Skomina dalla panchina dello United mentre va al monitor nel match con il Psg, con il richiamo forte del fischietto a Solskjaer. O ancora, in Atletico-Juve del febbraio 2019, il tedesco Felix Zwayer alle prese con il gol annullato a Morata per la spinta a Chiellini.

 

(Nella foto la locandina di Man in the middle)