Diritti tv: spunta la clausola COVID-19
Calcio, Cvc vuole clausola Covid
MilanoFinanza, pagina 13, di Francesco Bertolino
Cvc, Advent e Fsi chiedono alla Serie A di inserire una clausola Covid nel contratto di acquisto del 10% della media company del massimo campionato italiano. Il dettaglio emerge dal parere sulle offerte delle due cordate di private equity redatto dallo studio Gop, advisor della Serie A nell’affare, che MF-Milano Finanza ha potuto consultare. Nella sezione dedicata alla proposta del trio Cvc-Advent-Fsi gli avvocati suggeriscono alla Lega di battersi nelle trattative in corso per «eliminare o modificare la definizione di “eventi rilevanti”» contenuta nel term sheet in modo da «limitarla esclusivamente a eventi rilevanti riconducibili alla volontà dei club». Si escluderebbero così, in caso di interruzioni dell’attività sportiva indipendenti dalla Serie A (dovuti, per esempio, a misure sanitarie), gli indennizzi pretesi dai fondi a carico dei club che, secondo i legali, «non sono accettabili». Inoltre, i pagamenti di Cvc alla media company «non dovrebbero essere in alcun modo condizionati alla circostanza che si possano o meno verificare» suddetti eventi rilevanti. Anzi, gli esperti di Gop propongono di inserire una clausola «Post Covid» per evitare che i fondi possano sciogliersi dal contratto in caso di ulteriori interruzioni del campionato per cause di forza maggiori (quale una seconda ondata pandemica) il cui rischio «deve rimanere a carico» dei private equity.
Quello alla clausola Covid non è che uno dei 27 rilievi mossi sul piano legale e fiscale da Gop all’offerta di Cvc che da circa sei mesi sta dialogando con la Lega per entrare nella Serie A. Dubbi riguardano anche l’identità dci contraenti e le modalità di distribuzione del prezzo. «La struttura del contratto di investimento, nonché dell’accordo commerciale, dovrà essere rivista in modo da escludere la partecipazione dei club», si legge, «le parti dell’accordo dovranno essere» Lega e fondi. Occorrerà poi verificare se i pagamenti per il 10% della media company «debbano essere corrisposte direttamente ai club ovvero alla Lega Serie A» e nel primo caso «andrà chiarito il relativo titolo giuridico di attribuzione». Si coglie qui un’eco delle critiche sollevate dalla Lega Serie B e dall’ad del Monza, Adriano Galliani, che intendono impedire la spartizione del prezzo di cessione fra le società partecipanti all’attuale campionato.