Pubblicato il 26/08/2020, 15:04 | Scritto da La Redazione
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La BBC punta a 1 miliardo di telespettatori

La BBC punta a 1 miliardo di telespettatori
La nostra rassegna stampa, con gli estratti degli articoli più interessanti: la tv pubblica inglese si è data un obiettivo ambizioso per la fine del decennio. Ed è già a metà cammino.

Bbc, sfida da 1 mid di spettatori

ItaliaOggi, pagina 21, di Andrea Secchi.

Prima l’obiettivo era di aggiungere mezzo miliardo di spettatori nel mondo entro il 2022, oggi che la Bbc è vicina a questo traguardo l’asticella si alza ancora: 1 miliardo di persone alla fine di questo decennio. Un modo per rafforzare la televisione pubblica britannica nella competizione globale, ma anche per garantire peso al Regno Unito a livello internazionale. Lo ha spiegato il direttore generale Tony Hall con suo il discorso di apertura (online) dell’Edinburgh International Television Festival in corso in questi giorni. «Il mio obiettivo, quando sono arrivato alla Bbc (nel novembre 2012, ndr), era raddoppiare il nostro pubblico globale per raggiungere 500 milioni di persone entro il 2022, il nostro centenario. A due anni dalla fine, raggiungiamo oggi 468 milioni di persone ogni settimana… 468 milioni. Abbiamo in atto piani per raddoppiare questa ambizione: raggiungere un pubblico globale di 1 miliardo di persone entro la fine del decennio. Ma questo piano ha bisogno di investimenti extra da parte del governo».

Cambio alla guida

Una sorta di testamento per il suo successore, dal momento che Hall dovrebbe lasciare la Bbc entro il mese prossimo, una richiesta del board per garantire un ricambio, sebbene lui sarebbe voluto restare almeno fino al 2022. A prendere le redini della Tv pubblica dovrebbe essere Tim Davie, ceo dei Bbc Studios. Hall era riuscito quattro anni fa a far aumentare l’investimento del governo nel Bbc World Service, il braccio internazionale del gruppo, fino ad arrivare a 86 milioni di sterline l’anno (95,6 mln di euro). Da allora il servizio ha avuto la maggiore espansione dalla seconda guerra mondiale, arrivando a 42 lingue e aprendo uffici di corrispondenza in giro per il mondo.

Si capisce come il richiamo agli investimenti da parte del governo sia accompagnato anche dalla sottolineatura del ruolo istituzionale della televisione. «Nessuno può fare di più per portare la voce e i valori della Gran Bretagna nel mondo – ha continuato Hall -. Una ricerca indipendente mostra che esiste una correlazione eccezionalmente alta tra i luoghi in cui le persone conoscono la Bbc e i luoghi in cui le persone pensano positivamente al Regno Unito. Aiutiamo anche il commercio nel Regno Unito. Questo non potrebbe essere più importante oggi in quanto la Gran Bretagna si propone di forgiare un nuovo rapporto con il mondo, basato su una visione ambiziosa di “Gran Bretagna globale”…».

Un’industria globale

Il dg. ha richiamato l’attenzione su quanto sia importante l’industria creativa britannica che prima della crisi era uno dei settori a maggiore crescita con un fatturato di 100 miliardi di sterline all’anno (111 mld di euro), oltre a essere uno dei settori che esporta di più. E la Bbc è il maggiore investitore singolo sui contenuti e talent britannici oltre a essere la maggiore piattaforma.

Hall però allarga il discorso a tutto il Psb (Public servire broadcasting), il sistema televisivo pubblico che oltre a tutta la Bbc comprende alcuni canali di provider terzi: Channel 3, Channel 4, Channel 5, S4C, senza dimenticare i progressi raggiunti nello streaming.

 

(Nella foto il logo della BBC)