Pubblicato il 25/05/2020, 14:31 | Scritto da La Redazione
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Prima il virus, poi i soldi, ora la Tv: per la Serie A i rebus non finiscono mai

Prima il virus, poi i soldi, ora la Tv: per la Serie A i rebus non finiscono mai
La nostra rassegna stampa, con gli estratti degli articoli più interessanti: il ministro Vincenzo Spadafora dice che il campionato potrebbe ripartire il 13 o il 20 giugno. Ma vorrebbe che Sky e DAZN dessero in chiaro diretta gol. Possibile? Tutto rinviato a giovedì. Quando anche la Lega farà sentire la sua voce.

Spadafora ci riprova “Diretta Gol per tutti”. Club contrari

La Gazzetta dello Sport, pagina 12, di Valerio Piccioni.

Sempre più sì alla ripartenza ma con una proposta che provoca imbarazzo fra i club e nella Lega di Serie A. Vincenzo Spadafora torna in tv al Tg3 e fa un altro passo avanti nel via libera per la ripresa del campionato in vista del vertice con il mondo del caldo di giovedì (ci saranno tutte le componenti, non solo Gravina e Dal Pino). Ma il ministro dello Sport «condisce» questa spinta, con la data che balla fra il 13 e il 20 giugno, con il ritorno alla questione delle partite in chiaro. Non tutte le partite, ma almeno la «diretta gol» .

Diretta e «ombrello»

Spadafora fa riferimento al modello Bundesliga, che ha previsto una ripartenza-simpatia con una diretta gol in chiaro per le prime due partite. «In molti in questi giorni mi hanno chiesto di fare riferimento al modello tedesco. In Germania, Sky ha fatto un accordo: per cui, nel rispetto di chi ha gli abbonamenti, comunque tutti gli altri possono vedere la diretta gol”. La giustificazione della proposta è anche relativa all’ordine pubblica: “Credo che dovremmo assolutamente pensarci anche in Italia perché questo evita assembramenti in luoghi pubblici o bar”.

Il ministro dello Sport offre una sorta di “ombrello” normativo: “Sono disponibile come governo, se serve, ammettere nello stesso provvedimento che firmeremo per la riapertura del campionato anche le norme che serviranno per poter arrivare anche in Italia ad avere quel rispetto verso i tifosi per consentire la diretta gol”. Un riferimento alla necessità di toccare la legge Melandri sui diritti tv che due mesi fa aveva reso impossibile la diretta in chiaro ai tempi di Juve-Inter.

Modello tedesco

La proposta non fa fare salti di gioia al mondo del calcio. Soprattutto c’è un problema: è in corso una trattativa sofferta fra Lega da una parte, e i broadcaster dall’altra, sulla trincea dell’ultima rata da pagare. Le parti sono decisamente distanti ed è chiaro che i problema di un’offerta parallela accessibile a tutti potrebbe indebolire i club nella vertenza. Una situazione diversa da quella che c’è in Germania. lo ricorda anche Giovanni Malagò nel suo intervento serale a Che tempo che fa.

«Il ministro ha detto questo in modo chirurgico. Del modello tedesco – dice il presidente del Coni – non puoi prendere solo un pezzetto. In Germania hanno sistemato tutte le cose, hanno fatto l’accordo con i broadcaster, hanno fatto l’accordo con i calciatori, addirittura hanno coinvolto la loro Serie B e la loro Lega Pro, mentre da noi ci sono ancora molti punti interrogativi e una situazione non chiara, per dire poco, con la categoria dei calciatori». Questo sarà un altro tema delle prossime ore: per ora non è in agenda un incontro chiarificatore fra Federcalcio e Lega da una parte, allenatori e giocatori dall’altra, dopo la spaccatura dell’ultimo consiglio federale.

 

(Nell’immagine il logo della Serie A)