Pubblicato il 23/04/2020, 18:04 | Scritto da La Redazione
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Dobbiamo fidarci della redenzione de Le Iene?

Dobbiamo fidarci della redenzione de Le Iene?
La nostra rassegna stampa, con gli estratti degli articoli più interessanti: secondo i critico del “Corriere della sera” Aldo Grasso, la svolta buonista del programma di Italia1 è solo un fuoco di paglia, relativo alla prima puntata post coronavirus.

Le Iene, dobbiamo credere alla conversione buonista?

Corriere della Sera, pagina 47, di Aldo Grasso.

Il coronavirus ha spazzato via il famigerato «metodo Iene», quell’attitudine arrogante e demagogica a sostenere credenze sballate (il caso Stamina, la bufala del Blue Whale, l’appoggio ai No Vox, la minaccia nucleare nei laboratori del Gran Sasso e altri ancora) o a trasformare la tv in un’aula di tribunale, mettendo alla gogna le persone? Stando alla prima puntata parrebbe di sì, anche se ho l’impressione che sia stato solo un fuoco di paglia (Italia i, martedì). La trasmissione era stata sospesa per cautela sanitaria l’8 marzo scorso a seguito della positività riscontrata al test sul coronavirus di uno degli inviati, Alessandro Politi. Ed è ripartita proprio da Politi, che ha raccontato la sua avventura di infettato, di positivo tenace e duraturo (chissà quante altre persone sono nella sua condizione, senza controlli!). La conduzione era affidata a tre colonne del «metodo Iene», Giulio Golia, Filippo Roma e Matteo Viviani ed è stata una puntata monografica, interamente dedicata al virus che ha sconvolto le nostre vite, a parte la parentesi demenziale dello scherzo a Michelle Hunziker.

 

(Nella foto Le Iene)