Pubblicato il 17/04/2020, 18:04 | Scritto da La Redazione

Mi scusi, che share fa il Covid-19 in televisione?

Mi scusi, che share fa il Covid-19 in televisione?
La nostra rassegna stampa, con gli estratti degli articoli più interessanti: la conferenza stampa quotidiana delle 18 in cui la Protezione civile dà i numeri è un fattore di ansia. Ma anche un contenuto pregiato per la TV. E, infatti, da Mentana a Sky, tutti succhiano la ruota.

Meno share e troppa ansia: l’Angelo delle 18 non tira più

Il Fatto Quotidiano, pagina 6, di Gianluca Roselli.

I numeri sul Covid-19 confermano anche ieri un trend in discesa. Secondo i dati forniti ieri dal commissario Angelo Borrelli, i nuovi malati sono 3.786 contro i 2.667 di mercoledì, ma ieri è stato raggiunto un numero record di tamponi: quasi 6lmila contro i 43.715 delle 24 ore precedenti. In leggero calo, ma ancora alto, il numero dei decessi: 525 contro i 578 di due giorni fa. Le persone dimesse o considerate guarite sono invece aumentate di 2.072 unità, raggiungendo la quota totale di 40.164. I dati poi riportano un netto calo delle persone in terapia intensiva: 2.936, il numero più basso dal 21 marzo scorso, 750 meno di mercoledì.

QUALCUNO, però, inizia a chiedersi se questo bollettino quotidiano abbia ancora un senso. L’interrogativo inizia a diffondersi nella politica, nei media e tra i cittadini. Ieri, per esempio, si è detto contrario il viceministro della Salute, Pier Paolo Sileri che, tra l’altro, è uno di quelli guariti dal Covid. “Personalmente cambierei la comunicazione e non diffonderei più il bollettino tutti i giorni, non è più utile come all’inizio. Mi limiterei al trend, ma il mio è un approccio medico: abbiamo 60 milioni di potenziali pazienti e con il virus dovremmo convivere”, ha detto Sileri a Radio24. Il viceministro non è l’unico a porsi il problema. “Mi chiedo se abbia ancora un senso trasmettere quotidianamente questo bollettino di guerra, che spesso  non ci aiuta a capire…”, diceva qualche giorno fa Alessandro Sallusti su La7.

Intorno a questo appuntamento ormai ruotano molti palinsesti televisivi. Raiuno, per esempio, alle 18 apre una lunga finestra all’interno della Vita in diretta. Raidue, invece, manda in onda direttamente Rainews. Ed Enrico Mentana, col suo Tg, organizza sempre uno speciale. I canali all news, invece, la trasmettono tutta, senza filtro, fino all’ultima domanda dei cronisti: Rainews, SkyTg24 e TgCom24. E gli ascolti non vanno male: sono leggermente calati rispetto ai primi giorni, ma tengono. Su Raiuno, per esempio, questa settimana lo share sta tra il 12,5% e il 14,5%, percentuali solounpocopiùbasserispetto a marzo. “Fino a che gli italiani sono obbligati a stare a casa, l’audience di Borrelli sarà alto”, afferma il direttore di Rainews, Antonio Di Bella. “Finché il governo decide di farla, la Rai, come servii io pubblico, è obbligata a trasmetterla. Tra un eccesso d’informazione e il suocontrario,preferiscosempre la prima strada. L’appuntamento è utile proprio in quanto è conferenza stampa, con le domande dei giornalisti”, aggiunge Di Bella. L’effetto ansiogeno, però, c’è.