Pubblicato il 17/03/2020, 12:05 | Scritto da La Redazione
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Oggi in edicola: tv e radio sono al limite, a rischio soprattutto le locali

Oggi in edicola: tv e radio sono al limite, a rischio soprattutto le locali
La nostra rassegna stampa della mattina, con gli estratti degli articoli più interessanti: Confindustria Radio e Televisioni lancia l’allarme causata dall’emergenza coronavirus.

Tv e radio in trincea: «Siamo in emergenza»

Il Sole 24 Ore, pagina 16, di Andrea Biondi.

«È un settore che non si può fermare. Ma la corda è tiratissima e si può strappare da un momento all’altro». Franco Siddi, giornalista, ex componente del Cda Rai, presidente di Confindustria Radio Televisioni, mette su un piatto della bilancia l’enorme sforzo che il sistema radiotelevisivo nazionale e locale sta facendo in questo momento d’emergenza, e sull’altro tutta la pressione che incombe sul settore. «È indubbio che la parte locale è quella che soffre di più. I contraccolpi della crisi economica lì sono pericolosissimi».

Su questo Siddi è tranchant, a valle di una giornata passata in attesa di buone notizie, non arrivate, dal decreto Cura-Italia. Che invece, dall’altra parte, ha raccolto la soddisfazione del mondo dell’audiovisivo e del cinema per i 130 milioni messi a disposizione: «Un segnale importante di attenzione verso un settore determinante per la cultura e l’occupazione», è il commento di Giancarlo Leone, presidente Apa.

Le tv locali

Sulle Tv locali per Siddi si è però davanti a una rischiosissima sottovalutazione del problema: «Uno Stato in emergenza non potrà non trovare il tempo utile e il modo giusto per non far soccombere un sistema prezioso dei media di prossimità. Si tratta di un sistema, e parlo delle tv come delle emittenti radiofoniche, oggi in trincea e che sta meritoriamente triplicando gli sforzi di presenza e comunicazione nelle aree di crisi».

Tv e radio nazionali e locali si trovano, come tutti oggi, a dover far fronte all’emergenza. Ma passata la tempesta, mette in chiaro Siddi, occorrerà intervenire subito su alcuni nodi perché altrimenti la situazione potrebbe precipitare. «Mai come ora – dice – appare quanto sia stata giusta e quanto sia lecito attendersi un esito, appena si potrà tornare al normale corso delle attività parlamentare, per l’attuazione della direttiva Ue sul copyright. Della sua assenza gli Ott, i colossi del web, stanno profittando spensieratamente, saccheggiando il mercato delle risorse destinato a restringersi ulteriormente per la crisi che viviamo».