Pubblicato il 31/10/2019, 19:04 | Scritto da La Redazione
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La mostra a Torino che celebra i vent’anni della Melevisione

La mostra a Torino che celebra i vent’anni della Melevisione
Da sabato 26 ottobre fino a domenica 3 novembre, a Torino, saranno esposti gli elementi rappresentativi di quell'universo per infanti: i costumi dei personaggi, le fotografie, il popolare Chiosco delle Bibite Squisite.

2000 puntate di Melevisione andate in onda, 5.000 oggetti di scena, 250 canzoni e 700 filastrocche inventate ad hoc.

Ci sono Tonio Cartonio  (Danilo Bertazzi), Milo Cotogno (Lorenzo Branchetti), Lupo Lucio (Guido Ruffa), Balia (Licia Navarrini), Fata Lina (Paola D’Arienzo), Regina Odessa (Carlotta Iossetti), Vermio (Riccardo Forti), Lampo (Lorenzo Fontana), Linfa (Olivia Manescalchi). E poi le autrici Luisa Mattia e Lorenza Cingoli. C’è il Fantabosco. C’è un immaginario fiabesco che ha scandito i pomeriggi televisivi dei nati negli anni ’90 e dei nati oggi, alla stregua di quel Bim Bum Bam che sull’allora Fininvest intratteneva coi suoi personaggi i nati negli anni ’80. Sembra trascorso un secolo.

La mostra a Torino

Televisivamente parlando, in fondo, è così. E però la Melevisione di casa Rai, in onda dal 1999 nel primo pomeriggio di Rai3 e dal 2010 su Rai YoYo, si insinua nell’immaginario diventando oggetto di studio e di culto.
Per celebrarla adeguatamente, Rai Ragazzi e il Centro di Produzione Tv di Torino – dove il contenitore è stato concepito e ha trovato asilo – hanno organizzato una mostra, curata dai tirocinanti dei corsi di scenografia e costume dell’Accademia Albertina di Torino. Da sabato 26 ottobre fino a domenica 3 novembre saranno esposti gli elementi rappresentativi di quell’universo per infanti: i costumi dei personaggi, le fotografie, il popolare Chiosco delle Bibite Squisite, teatro di dialogo dei protagonisti. In una sala visione si potranno rivedere alcune delle puntate più riuscite. Che, in fondo, utilizzano la leva dell’intrattenimento per riflettere su argomenti anche seri.

«Attraverso il Fantabosco – racconta Mussi Bollini, vicedirettrice Rai Ragazzi – siamo riusciti a parlare di tutto, persino delle molestie sui bambini nella puntata Il Segreto di Fata Lina. Riscosse successo. La nostra redazione ha ricevuto più di quindicimila lettere, a dimostrazione dell’affetto del pubblico».

(nella foto un momento della Melevisione)