Pubblicato il 21/10/2019, 19:03 | Scritto da Gabriele Gambini

Valentina Petrini: Vi racconto come ci si difende dalle bufale

Gli ospiti della prima puntata di Fake saranno Ferruccio De Bortoli e Giovanna “Nina” Palmieri

 

Le chiamano fake news perché fa figo, anglofono e non impegna. Un tempo le chiamavano bufale, saporite come la mozzarella, e però ben più indigeste. Se ne parlava negli anni ’70 col film Sbatti il mostro in prima pagina, con Gian Maria Volontè, se ne parlava nell’ottocento col Bel-ami di Maupassant. Addirittura, c’è chi accusa i testi sacri di aver diffuso bufale sull’origine del mondo.
Oggi col web il discorso è ingarbugliato. La rete è fucina di notizie a facile fruizione, all’interno delle quali potrebbero diffondersi balle studiate ad arte per indirizzare un’opinione. Spesso chi perde le elezioni accusa chi vince di aver trionfato alle urne grazie alle fake news, in un processo costante di delegittimazione. O viceversa. «Le nuove generazioni sono più competenti delle precedenti nell’utilizzo delle tecnologie internet, dunque sanno come tutelarsi dalle bugie: la verifica di una fonte, l’approfondimento incrociato e il contare fino a dieci prima di postare un contenuto su un profilo social disinnescano il rischio», dice Valentina Petrini.
Giornalista d’inchiesta di lungo corso, già volto di Nemo su Rai2, dagli studi milanesi di LaPresse condurrà da mercoledì 23 ottobre alle 23.30 sul Nove Fake – La fabbrica delle notizie. Focalizzato sulle ultime due recenti consultazioni elettorali italiane, il programma punta a smascherare con elementi suffraganti (avvalendosi del tecnico David Puente e di un nutrito staff di redazione) le menzogne che hanno contraddistinto i dibattiti social e televisivi. «Il sapore tipico dell’inchiesta sul campo renderà Fake una trasmissione interessante per un vasto tipo di pubblico», puntualizza la conduttrice, che ai nostri microfoni spiega i dettagli del suo lavoro e ammette: «Il momento più emozionante della mia carriera è stato quando ho fatto la traversata dei Balcani con i profughi curdo-siriani, senza svelare la mia identità».

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Gabriele Gambini

 

(Nella foto Valentina Petrini)