Pubblicato il 19/10/2018, 19:03 | Scritto da La Redazione

Butterfly su Fox: arriva a dicembre la miniserie sulla disforia di genere

Butterfly su Fox: arriva a dicembre la miniserie sulla disforia di genere
In arrivo a dicembre su Fox e presentata in anteprima al Fest di Milano, la miniserie tv su una famiglia alle prese col percorso di cambio di sesso del figlio 11enne.

In arrivo a dicembre su Fox e presentata in anteprima al Fest di Milano, Butterfly su una famiglia alle prese col percorso di cambio di sesso del figlio 11enne

Ha la levità suggerita dal titolo, Butterfly, miniserie britannica da tre episodi di 55 minuti in arrivo su Fox a dicembre e presentata al Fest di Milano, la rassegna meneghina sulle più significative novità seriali. E però tratta una tematica pesante e contemporanea: da diverso tempo, Max, ragazzino undicenne come tanti, fatica ad accettare le sue fattezze maschili. Manifesta con la madre una spiccata attitudine a vestirsi da ragazza, predilige attività e giochi culturalmente appannaggio dell’universo femminile (odia il calcio, ama fondotinta e rossetto), non riesce a integrarsi coi compagni di classe, prigioniero della dissonanza tra ciò che è e ciò che vorrebbe essere. O, se si preferisce, tra come è fuori e come si percepisce dentro.

La trama

I genitori si interrogano sull’efficacia dell’educazione impartita al ragazzino. Iniziano i contrasti col padre, separato dalla moglie, a cui è riservato l’ingrato compito di esercitare l’autorità punitiva e di controllo, diviso tra amore parentale e resistenza culturale nei confronti di un figlio che di identificarsi con gli archetipi della virilità comune non ci pensa proprio. Butterfly fa leva sulla patologia di Max – si chiama disforia di genere – per raccontare una pratica in crescita nel mondo anglosassone: la somministrazione di farmaci che blocchino la pubertà per consentire, dopo verifiche e con un supporto psichiatrico adeguato, il cambio di sesso a un minore.

La miniserie, realizzata dopo un’approfondita ricognizione su fatti realmente accaduti, si sgancia da giudizi e pregiudizi, cercando di raccontare un lato non poi così raro nella società di oggi. Lo fa con approccio post-moderno: le grandi ideologie sono finite, l’assoluto e l’immutabile cedono il passo al relativo e al multiforme, l’etica detiene il primato solo nel rappresentare le volizioni dell’individuo singolo in funzione del suo rapporto con la società.

Tematiche

Lasciando allo spettatore il compito di interrogarsi su tematiche varie. Di natura sociale: chi siamo noi davvero e come ci rapportiamo nei confronti del mondo. Di ordine psicologico: quant’è la consapevolezza di un minore nel compiere un passo tanto decisivo per la propria esistenza. Di ordine medico: quanto è sicuro somministrare farmaci di tale portata a un bambino. Di ordine filosofico: l’uomo-dio contemporaneo domina gli enti grazie alla tecnica lanciata a briglia sciolta come estremizzazione della Metafisica. Di ordine politico: il modello di società libertaria anglosassone, che prevede la concezione “atomistica” della natura umana postulando l’autosufficienza morale dell’individuo singolo, si contrappone al modello sovranista comunitario, che rivendica la radicale dipendenza dell’individuo dalla collettività e l’esistenza di precondizioni sociali delimitate da confini etici e religiosi.

Tutto ciò per lo meno fino a quando esisteranno i sessi. Di recente alcuni ricercatori dell’Accademia delle Scienze cinese sono riusciti a far nascere topi sani da due topi femmina. Hanno alterato le staminali di una femmina e le hanno iniettate nelle ovaie di un’altra femmina. Se in un futuro distopico sarà possibile farlo anche sugli esseri umani, l’appartenenza di genere diventerà davvero soltanto un vezzo estetico. Scatenando vespai mica da ridere.

(Nella foto Butterfly)