Pubblicato il 12/08/2018, 15:00 | Scritto da Carlo G. Lanzi
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Stasera su Sky Arte il documentario inedito Basquiat – Un ribelle a New York

Targato BBC Studios, prodotto e diretto da David Shulman, il documentario racconta la vita e le opere di un genio dell’arte

Il 12 agosto 1988, a soli 27 anni, muore per un’overdose di eroina Jean-Michel Basquiat uno dei più influenti artisti americani del XX secolo. A 30 anni esatti dalla sua scomparsa, oggi alle 21.15 in prima visione assoluta Sky Arte trasmette Basquiat – Un ribelle a New York, un documentario prodotto e diretto da David Shulman che cerca di raccontare la personalità, la vita e le opere di un genio dell’arte attraverso le testimonianze inedite delle sue sorelle e di chi l’ha conosciuto, immagini di repertorio e filmati rari. Il documentario è disponibile anche su Sky On Demand. Basquiat è stata una sorta di rock star della scena artistica newyorkese: egli visse velocemente, morì giovane e nell’arco di pochi anni realizzò migliaia di disegni e di quadri. Uno dei dipinti della serie Scull (Teschio) stabilì un nuovo record per un artista americano, quando nel 2017 fu battuta in un’asta da Sotheby’s per più di 110 milioni di dollari. Al figlio prediletto di Brooklyn sono bastati meno di dieci anni per imporsi, da anonimo “graffitaro” conosciuto come Samo a una delle stelle del panorama artistico internazionale, alla pari di geni De Kooning e Francis Bacon. Dopo la sua morte, si è poi definitivamente imposto come uno dei più importanti artisti della sua generazione e oggi le sue opere sono esposte nei musei di tutto il mondo.Attraverso interviste esclusive alle sorelle di Basquiat, Lisane e Jeanine, che non hanno mai parlato in un documentario per la tv del lavoro e della vita del fratello, sarà possibile conoscere degli aspetti poco noti della sua vita e della sua personalità. Con straordinaria franchezza, i più famosi galleristi delle opere di Basquiat, tra cui Larry Gagosian, Mary Boone e Bruno Bischofberger, insieme alla cerchia dei suoi più intimi amici, dei suoi estimatori e di artisti che l’hanno conosciuto, raccontano nel documentario i successi, i guadagni, le droghe e il razzismo con cui Basquiat ha dovuto fare i conti quotidianamente nel corso della sua vita.Basquiat ha incarnato la vivida era post punk di Manhattan. Si è confrontato con Warhol,ha frequentato Madonna e la sua prolifica produzione artistica può essere considerata sia dal punto di vista tematico che stilistico una vera avanguardia. Egli ha scosso il panorama artistico di New York con opere che hanno tradotto l’energia della strada in arte. Puri, provocatori, ricchi di riferimenti, i dipinti e i disegni di Basquiat, dietro il loro apparente disordine, nascondono un intenso percorso di ricerca sulla sua esperienza di uomo nero in un mondo di bianchi in un momento particolare della storia. Egli diventò il primo artista nero della storia americana a raggiungere incredibili livelli di fama, rompendo barriere razziali presenti nella storia dell’arte occidentale. Basquiat, però, non vedeva se stesso come un artista “nero” ma semplicemente come un artista che ambiva al successo e al rispetto alla stregua di qualsiasi grande artista del Novecento come Picasso, Pollack o Warhol. Nel documentario figurano inoltre materiali d’archivio mai visti fino ad ora, accompagnati da una colonna sonora ad opera della storica band sperimentale “Gray” dello stesso Basquiat.

Carlo G. Lanzi

(nella foto Basquiat)