Pubblicato il 03/02/2018, 15:00 | Scritto da La Redazione

Civiltà Maya: un documentario di National Geographic svela scoperte incredibili

Maya: I tesori perduti andrà in onda su National Geographic (Sky, 403) martedì 13 febbraio alle 20.55

Dall’antico Egitto alla Cina imperiale, delle antiche civiltà riteniamo di sapere molto. Quella dei Maya rimane tuttavia una delle più misteriose e meno note. Un innovativo metodo di ricerca che permette di vedere attraverso la canopea arborea (lo strato superiore delle foreste) ha consentito di realizzare una mappatura precisa del territorio in cui la civiltà precolombiana si è sviluppata. Da essa, è stata rivelata l’esistenza di oltre 60mila costruzioni di varia natura che testimoniano la presenza di una vasta e interconnessa rete di insediamenti abitativi, fortificazioni, fattorie e strade.

Tra le scoperte più sorprendenti, quella di aree agricole di concezione e scala industriale, capaci di fornire cibo a una popolazione molto estesa. Fino a oggi si riteneva che la popolazione delle città Maya comprendesse circa 2 milioni di abitanti. In realtà dovevano essere circa 20 milioni (più o meno la metà della popolazione europea nel medesimo periodo) concentrati in un’area grande quanto l’Italia.

Un’occasione per riscrivere la storia dei Maya raccontata in Maya: I tesori perduti, in onda su National Geographic (Sky, 403) martedì 13 febbraio alle 20.55 con la produzione di Wild Blue Media. Per secoli, gli archeologi, basandosi su ricerche svolte con metodi classici e limitate dalle difficoltà di spostamento dovute alla fitta vegetazione locale, avevano ritenuto che le città Maya fossero isolate e autosufficienti. Ma la verità ora appare totalmente diversa, grazie al lavoro di archeologia aerea digitale condotto in Guatemala su un’area di oltre 2mila metri quadrati di foresta da un gruppo internazionale di 30 studiosi finanziato dalla Fondazione Pacuman (Pacunam LiDAR).

I risultati della ricerca hanno dato vita a nuove mappe digitali dell’area e a un’app di realtà aumentata che traduce i dati aerei in una visione del territorio espressamente concepita per il documentario di National Geographic. Il tutto senza abbattere un solo albero. Tra gli insediamenti studiati con questa nuova tecnica c’è anche Tikal, la più grande delle città Maya, conquistata dalla dinastia dei Signori del Serpente nel 562 d.C. Nel centro di Tikal è stata scoperta una piramide e le dimensioni reali della città si sono rivelate tre o quattro volte maggiori di quanto ritenuto fino a oggi. Sorprendente anche il numero di fortificazioni disvelate che rivelano come i Maya fossero una società guerriera a tutti gli effetti.

(nella foto, un’immagine del documentario)