Pubblicato il 01/02/2018, 18:33 | Scritto da Gabriele Gambini

Video – Giovanni Caccamo: Scrivo musica grazie al no di Mara Maionchi

Giovanni Caccamo: “A Sanremo sono curioso di vedere Ron, Annalisa, Ermal Meta e Fabrizio Moro”

In senso lato, il grande filosofo Emanuele Severino si compiacerebbe per lo meno del titolo del brano che Giovanni Caccamo porterà a Sanremo. La canzone si chiama Eterno, anticipa l’album omonimo in uscita per Sugar Music il 9 febbraio, ed è un invito a dare considerazione diversa al divenire dei tempi. Tempi che, dice il cantautore siciliano, hanno una caratterizzazione troppo individualista, alla quale lui contrappone un ritorno al senso di comunità. Intesa come comunione d’intenti in una relazione di coppia. «Pensare agli eterni significa per me celebrare l’amore come principio primo delle cose e come condizione da salvaguardare, a dispetto di un’epoca, la nostra, dove tutti sono egoriferiti. Le relazioni si sfaldano, le amicizie durano lo spazio di un litigio. Attualmente sono molto innamorato, un amore che mi ha travolto e salvato. Mi piace pensare al ruolo salvifico dei sentimenti».

Caccamo si definisce individuo “molto spirituale”, nel senso che cerca qualcosa al di là dell’egotismo visuale da social network. «Le stories su Instagram sono emblematiche della frammentazione contemporanea: durano 24 ore, poi spariscono. Ma la nostra vita dura molto di più, le relazioni umane richiedono impegno, rinunce, mettendo da parte un po’ sé stessi». L’album però non è una dichiarazione d’intenti antimodernista. Ricco negli arrangiamenti, orecchiabile e diretto nei suoni, ha nel cavallo di battaglia sanremese una tematica attuale.

«Ricordo quando vinsi Sanremo nella categoria Giovani, era il 2015. La sensazione dominante sul palco era il timore. Oggi sono consapevole di me stesso, e non vedo l’ora di tornare all’Ariston». C’era già tornato, nel 2016, in coppia con Deborah Iurato. Arrivarono terzi nei Big. Anche questa volta, durante una delle serate del Festival, duetterà. Ma con Arisa. «Un’amica e una grande artista. La sua canzone, La Notte, mi ha ipnotizzato». Sugli altri partecipanti: «Mi incuriosiscono Ron, Ermal Meta e Fabrizio Moro, Annalisa».

Mentre racconta la genesi della copertina del disco – una foto in cui dal volto dell’artista emerge lo sguardo, unica cosa del nostro corpo che resta immutata, specifica lui – c’è tempo per una considerazione sul suo ruolo di Tutor ad Amici: «Incontro i ragazzi, chiacchiero con loro. Racconto la mia esperienza, comprese le tante porte in faccia ricevute». Una su tutte, la più formativa: «Quando, nel 2010, Mara Maionchi mi scartò durante l’Home Visit di X-Factor. Lì ho capito che non dovevo cimentarmi solo come interprete, dovevo scrivere musica».
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Gabriele Gambini

 

(Nella foto Giovanni Caccamo)