Pubblicato il 09/01/2018, 18:30 | Scritto da La Redazione

Da David Bowie a Iggy Pop: la leggenda degli Hansa Studios diventa un film

A due anni dalla scomparsa di David Bowie, Hansa Studios: da Bowie agli U2 – La Musica ai Tempi del Muro racconta la storia degli studi musicali in cui il Duca Bianco registrò i suoi classici

Immaginateli, David Bowie, Iggy Pop, Depeche Mode, Nick Cave, U2, Einstürzende Neubauten, Nina Hagen, R.E.M. Tutti assieme, legati da un fermento creativo sorto in un’era in cui si scriveva la storia della musica. E magari non se ne aveva ancora piena consapevolezza. Come spesso accade, lo sforzo dell’artiere scaturisce dalla magia evocativa del luogo in cui opera. E al mondo esistono pochi studi di registrazione che hanno ospitato un elenco eccezionale di musicisti come gli Hansa Studios di Berlino.

Alla loro storia è dedicato il documentario Hansa Studios: da Bowie agli U2 – La Musica ai Tempi del Muro, produzione internazionale targata Sky Arts Production Hub, centro d’eccellenza europeo per la realizzazione di programmi sull’arte distribuiti in tutti i Paesi in cui opera Sky. Verrà trasmessa in due parti in occasione dell’anniversario della morte di David Bowie: domani, 10 gennaio, e il 17 gennaio alle ore 21.15 su Sky Arte (canale 120 e 400 Sky).

La produzione si avvale di un poderoso archivio di immagini e dell’esclusivo accesso agli studi. Il film racconta, attraverso interviste inedite a solisti, band, ingegneri e produttori, la vita degli Hansa Studios. Da fabbrica di hit del pop tedesco a simbolo di una generazione di artisti in cerca di sperimentazioni sonore.

Gli Hansa Studios sono stati per anni gli studi al confine più estremo del mondo occidentale. All’interno di un complesso unico nel suo genere, che spiccava nella desolazione di Potsdamer Platz, a pochi metri dal muro di Berlino, musicisti di fama internazionale hanno prodotto le loro maggiori hit. La leggenda inizia con l’arrivo in Germania di David Bowie, il primo ad aver preferito gli studi berlinesi a quelli americani, in cerca di una propria riabilitazione individuale e artistica. L’influenza che gli Hansa Studios ebbero sul Duca Bianco è evidente nel testo della famosissima Heroes (I can remember standing by the wall – And the guns, shot above our heads – And we kissed, as though nothing could fall). Bowie è stato ispirato osservando dalla finestra dello studio l’amico e produttore Tony Visconti baciare la cantante Antonia Maass lungo il muro che divideva la Germania Ovest dalla DDR.

Sempre agli Hansa Studios, Iggy Pop, amico e coinquilino di Bowie, ha concepito l’inno rock Lust for Life, e ha scritto The Passenger, ispirato dai suoi viaggi a bordo delle carrozze della U-Bahn e S-Bahn. Oltre a loro, tanti musicisti internazionali, dai Depeche Mode a Nick Cave. Non scordando i Marillion.

In quei luoghi, la band tedesca Einstürzende Neubauten ha concepito un nuovo tipo di musica, utilizzando lamine di metallo, martelli pneumatici, tubi Innocenti e addirittura un copriwater per campionare suoni insoliti e autentici. L’interesse per la ricerca sonora ha convinto i Depeche Mode a registrare negli Hansa Studios, componendo alcuni tra i successi identitari degli anni ’80, come brano People are People. A scrivere l’ultimo capitolo degli Hansa Studios nel ventesimo secolo saranno gli U2, col disco Achtung Baby.

Berlino Ovest e la sua cultura influenzata da un’instabile situazione politica, minata dallo spettro della Guerra Fredda, diventano parte del racconto degli artisti. I momenti più emozionanti, assieme ai processi creativi e di sperimentazione sonora, sono descritti in un ritratto fatto di interviste, sessioni di registrazione, approfondimenti sulla maestria musicale e la tecnologia del suono tra il ’76 e il ‘90.

Dopo la caduta del muro di Berlino, il cambiamento drastico dell’assetto cittadino è stato inevitabile. Gli studi, un tempo così vicini a quel simbolo, hanno perso parte della propria identità e fascino; ma la commovente chiusura nei primi anni Novanta non ha decretato la fine della loro storia. Quasi due decenni dopo, hanno vissuto una rinascita che il film rievoca attraverso i ricordi di una nuova generazione di musicisti fra cui Michael Stipe dei R.E.M e i Supergrass, protagonisti del finale della pellicola.

 

(Nella foto David Bowie)