Pubblicato il 04/11/2017, 16:01 | Scritto da La Redazione

Sandra Milo: Mi hanno toccato il culo, ma mi sono difesa con le unghie

Il cinema italiano oggi ha pochi mezzi, e poco tempo. Fellini non aveva solo il talento, ma anche due anni per scrivere

Rassegna Stampa: Il Fatto Quotidiano, pagina 18, di Federico Pontiggia

L’INTERVISTA SANDRA MILO

La sua vita nel doc di Giorgia Wörth: “Più di me Craxi amava i pomodori”

“Mi hanno toccato il culo, ma mi sono difesa con le unghie”

Il cinema italiano oggi ha pochi mezzi, e poco tempo. Fellini non aveva solo il talento, ma anche due anni per scrivere

La disegnavano supersvanita, supertonta, da superdritta che è. La volevano frivola, infedele, “vabbè, forse infedele sì”. Si sposò la prima volta appena quindicenne, convinse Pietro Nenni a cambiare la legge sul diritto familiare, prese “un sacco di botte” dal marito Moris Ergas, intese che “se eri bella, non eri mai brava”. Gli uomini: “Mi piacevano molto”. Ça va sans dire, era ricambiatissima: “Ragazza ideale per la libera uscita”, la proclamarono i marinai. Poi, l’amato Fellini, che le chiedeva “fai la faccia da porca” ma a lei non veniva; Franco Brel, che “dovevamo sposarci, mi son tirata indietro all’ultimo, anche perché era gay”; Mastroianni, “che faceva a gara di scoregge con Paolo Panelli: lunga, corta, modulata, musicale. Io no, mi vergognavo”. E Fellini, ancora: “Soffrivo una forma di mutismo, non riuscivo a dirgli quanto ero pazza di lui, quanto ero piena di lui”. Sandra Milo si racconta in Salvatrice, il documentario di e con Giorgia Würth, in anteprima alla Festa del Cinema. Signora Milo, come é nato Salvatrice? Facevamo con Giorgia Cento metri quadri di Rubio a teatro, siamo due donne intelligenti, è stato facile capirsi. Le ho parlato come a un’amica, come se il pubblico fosse un amico. Del resto, lo è: nel bene e nel male, gli ho sempre raccontato la mia vita. Non sente iI bisogno di privacy? A breve dovrò sottopormi a un intervento alla schiena, il chirurgo mi fa: ‘Se non paga, dovrò metterla in camera con altre persone’. E io: Embè, e che male c’è?’. È così, mi piacciono le persone. Gli uomini di più. Sono addolorata da questa campagna contro di loro. Intende le molestie di cui sono accusati? Le donne hanno ragione a denunciare gli abusi, dovevano farlo da secoli. Ma leggo che un ministro del governo inglese s’è dimesso perché ha toccato le ginocchia a una stagista: di ‘sto passo, non ci toccherà più nessuno. Bisogna capirsi: ci sono attrici che le hanno violentate e poi con quel produttore ci hanno fatto tre film. Beh, se ti sentivi violentata, non dovevi più guardarlo in faccia. Lei è mai stata molestata? Il mio culo l’han toccato migliaia di uomini. Certo che mi sentivo offesa, ti vedi apprezzata per una parte di cui non hai nessun merito, insomma, sta lì. A volte bisogna difendersi: io l’ho fatto, c’avevo le unghie, gli dai un morso al naso… La verità è che un po’ ci sentiamo offese, un po’ lusingate, e alla fine sottostiamo. Violenze a parte, che ha capito degli uomini? Nella donna cercano sempre la madre, anche se ha vent’anni in meno. L’uomo va trattato come un figlio, protetto. Il principe azzurro, la donna salvata sono un’illusione straordinaria. Da secoli le donne sono le grandi protettrici dell’amore, della famiglia, dei valori. Mentre gli uomini? Hanno una voglia di arrivare, conquistare superiore alla nostra, le donne al primo posto mettono l’amore e poi il lavoro, per voi è il contrario. E poi, i figli: per non lasciarli io ho rinunciato ad Amarcord e alla Cicala di Lattuada. Nel documentario dice di sentirsi nel cinema italiano attuale come la torre di Pisa in un campo di fagioli. Ho appena girato a Ischia il nuovo di Gabriele Muccino: lui è affascinante, ma il ruolo non mi piace. Sarà un bellissimo film, ne sono certa, però oggi il cinema italiano ha pochi mezzi, e poco tempo. Fellini non aveva solo il talento, ma anche due anni per scrivere. Appunto, Fellini. E’ come se non se ne fosse andato, come se avessimo vissuto una vita normale insieme. Continuo a scoprirlo, ogni giorno: era un uomo con una grandissima spiritualità, non recepita. Di lui prevalevano i culi grandi sul sellino della bici, le donne poppute, ma fateci caso: non c’è una scena di sesso, un bacio nei suoi film. Aveva grande pudore, Federico. Aveva anche tante amanti. E me lo raccontava: giusto, perché privarsi di altre cose? Che male c’è, si deve resistere sempre alle tentazioni? Craxi? Un uomo meraviglioso, mai conosciuto uno che amasse il proprio paese come lui. Aveva anche un’onestà di suo, quante volte aveva chiesto il finanziamento pubblico ai partiti? La vita è scambio, nessuno dà niente per niente. Anche lui ebbe tante amanti. Gliele attribuivano, non era vero: io ci stetti insieme per due anni, ma era troppo difficile. Più che altro Bettino amava i pomodori.

 

(Nella foto, Sandra Milo)