Pubblicato il 01/08/2017, 13:31 | Scritto da La Redazione

Aldo Grasso: la Formula 1 come un film di Hitchcock

La Formula 1 e i suoi momenti di suspence in stile Hitchcock

Rassegna stampa: Corriere della Sera, di Aldo Grasso.

Non sempre i Gran Premi di Formula 1 sono avvincenti. A volte, però, la sorte ci mette lo zampino per renderli più interessanti, com’è successo nel Gp d’Ungheria. Come agisce la sorte? A volte con la sorpresa (incidenti, motori in fiamme, gomme bucate, carambole…), a volte con la suspence. A Budapest, per più di metà gara, abbiamo vissuto momenti di grande suspence. Seb Vettel, il vincitore, ha dovuto guidare «di traverso» perché lo sterzo della Ferrari si era messo a fare i capricci e «tirava» a sinistra, come se non ci fosse più convergenza fra le ruote. Arriverà la Ferrari fino alla fine? La Mercedes riuscirà a superarla?

D’improvviso il Gp ha tenuto in sospeso la narrazione, dilatando il più possibile il tempo della sua durata, prima di giungere alla fine e sciogliere definitivamente la tensione emotiva accumulata durante l’azione. Il cinema conosce molto bene questa tecnica, l’ha spiegata Alfred Hitchcock nel famoso libro-intervista Il cinema secondo Hitchcock di François Truffaut: «La differenza tra suspence e sorpresa è molto semplice e ne parlo spesso (…). Noi stiamo parlando, c’è forse una bomba sotto questo tavolo e la nostra conversazione è molto normale, non accade niente di speciale e tutt’a un tratto: boom, l’esplosione. Il pubblico è sorpreso, ma prima che lo diventi gli è stata mostrata una scena del tutto normale, priva d’interesse. Ora veniamo alla suspence. La bomba è sotto il tavolo e il pubblico lo sa, probabilmente perché ha visto l’anarchico mentre la stava posando. Il pubblico sa che la bomba esploderà all’una e sa che è l’una meno un quarto — c’è un orologio nella stanza —: la stessa conversazione insignificante diventa tutt’a un tratto molto interessante perché il pubblico partecipa alla scena». La gara, che dalle previsioni della vigilia poteva anche apparire scontata, d’un tratto si è fatta molto più interessante. C’era un regista hitchcockiano a Budapest?

(Nella foto Sebastian Vettel su Ferrari)