Pubblicato il 03/05/2017, 13:31 | Scritto da La Redazione
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Re Carlo, la famiglia reale inglese messa a nudo sulla BBC

Re Carlo, la famiglia reale inglese messa a nudo sulla BBC
"Re Carlo III" è la nuova serie sugli intrighi di corte dopo la morte di Elisabetta. Proteste in Parlamento e alcuni attori rifiutano la fiction. Così Luigi Ippolito sul "Corriere della Sera".

Re Carlo, scandalo in tv. Ritratti impietosi della famiglia reale inglese

Rassegna stampa: Corriere della Sera, di Luigi Ippolito.

Che la Bbc sia diventata un covo di rivoluzionari repubblicani? Sembrerebbe di sì, a giudicare dalle reazioni indignate di certi deputati conservatori britannici di fonte all’annuncio che la tv pubblica trasmetterà, la settimana prossima, lo sceneggiato Re Carlo III: dove si immaginano scandali e intrighi dei Windsor a seguito della morte di Elisabetta e dell’ascesa al trono di suo figlio, il principe di Galles. «Abbiamo una sovrana che ottiene rispetto universale nella nazione e nel resto del mondo — ha tuonato l’ex sottosegretario alla Difesa Sir Gerald Howarth —. C’è una totale mancanza di sensibilità da parte di un’organizzazione imbevuta di correttezza politica. La Bbc indulge in uno spettacolo che attribuisce a un popolare membro della famiglia reale (Kate, nella fattispecie) basse motivazioni».

Ma cosa c’è di tanto scandaloso? L’azione comincia con la morte della Regina (che pure non è un’eventualità tanto futuribile, visto che la sovrana ha ormai scavallato i 91 anni). Ma poi si vede un riluttante Carlo salire al trono e finire invischiato in una crisi costituzionale: con una Kate novella lady Macbeth che complotta per farlo abdicare e insediare al suo posto il marito William. Il quale a un certo punto finisce preso a schiaffi dalla matrigna Camilla, mentre suo fratello Harry pensa di svignarsela con un’attivista repubblicana nera (e se pure non conosciamo i sentimenti politici della vera fidanzata Meghan Markle, sappiamo però che sua madre è un’afro-americana).

Scritto originariamente come lavoro teatrale tre anni fa, Re Carlo III si ispira a Shakespeare, tanto da contemplare anche l’apparizione di un fantasma: manco a dirlo, quello della defunta Lady Diana. La Bbc, che ha stretti rapporti con la casa reale, ha fatto sapere che Buckingham Palace era «al corrente» della produzione ma non ha rivelato se ci siano state e no discussioni dirette. E i portavoce dei Windsor si sono trincerati dietro un «no comment» di prammatica. A uscirne peggio di tutti, dai 90 minuti di sceneggiato, sono William e Kate: ma l’autore Mike Bartlett ha negato di avergli assegnato la parte dei cattivi: «Penso che nella mia opera Kate faccia di tutto per salvare la famiglia di cui è entrata a far parte quando suo suocero sembra minacciarla». E l’attrice che la interpreta ha aggiunto che «Kate Middleton è una donna veramente interessante, particolarmente nel contesto di questo lavoro, ed è una sfida che non vedo l’ora di affrontare».

Sarà pure vero, ma intanto il regista Rupert Goold, che ha curato sia la messa in scena teatrale che l’adattamento televisivo, ha rivelato che dati i temi «altamente sensibili» alcune parti sono state alterate per la Bbc in modo da non compromettere l’emittente pubblica. E che ci sono state «lunghe discussioni» con gli avvocati, mentre diversi attori hanno rifiutato di prendere parte alla produzione nel timore di conseguenze future: in particolare, per non essere tagliati fuori dalla concessione di onoreficenze, che vengono accordate dalla Regina. Il lavoro teatrale aveva avuto un’ottima accoglienza di critica, ma il regista ha ammesso che la versione della Bbc sarà ben più controversa: «Il pubblico televisivo è molto più ampio, ma spero che le persone che pensano sia un’opera anti-monarchica la guardino nel suo insieme e e si rendano conto delle sfumature».

Ed è sicuramente vero che nell’ultimo decennio la rappresentazione dei Windsor ha conosciuto un’evoluzione che ha tenuto il passo con i tempi, quando non li ha precorsi. Già nel 2006 The Queen aveva mostrato una famiglia reale disconnessa dalla realtà nei giorni della morte di Diana, anche se alla fine la sovrana recuperava la sua maestà grazie anche alla superba interpretazione di Helen Mirren. Poi è venuto il grandissimo successo internazionale della serie Netflix The Crown, che dall’anno scorso getta un fascio di luce inedito sui lati più personali dei reali: anche se qualcuno ha lamentato, come il Financial Times, che contribuisce a diffondere un’immagine ormai anacronistica del Regno Unito. Mentre già prima The Royals, sempre su Netflix, dipingeva una dinastia dedita a orge, alcol, droga e delitti. Per finire con I Windsor su Channel Four, parodia dissacrante in cui la regina si fa le canne. Ma qui dalla storia siamo ormai passati alla farsa.

(Nella foto un’immagine promozionale di Re Carlo III)