Pubblicato il 19/03/2017, 12:07 | Scritto da La Redazione
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Nevrosi in salsa rock. È la tv secondo Allen

Tra gli attori, la popstar trasgressiva Miley Cyrus. Ma la critica americana non perdona: manca audacia narrativa

 

 

Rassegna Stampa: Il Messaggero, pagina 23, di Manuela Santacatterina

 

Nevrosi in salsa rock È la tv secondo Allen

Debutta anche nel nostro Paese dal 24 marzo su Amazon Prime la prima (e forse ultima) serie del grande cineasta

Tra gli attori, la popstar trasgressiva Miley Cyrus. Ma la critica americana non perdona: manca audacia narrativa

 

«Dopo aver detto sì, mi sono pentito ogni secondo». Parola di WoodyAllen che dalla croisette di Cannes, dove presentava fuori concorso Café Society, rispondeva così alla stampa curiosa di conoscere qualche dettaglio in più su Crisis in Six Sm. La prima serie tv interamente scritta, diretta ed interpretata dal regista newyorchese disponibile dal 24 marzo su Amazon Prime Video, piattaforma di streaming on demand fruibile dallo scorso dicembre anche nel nostro Paese. A lungo corteggiato da Jeff Bezos, fonda-toredel colosso di Seattle, Allen ha infine ceduto al canto delle sirene del piccolo schermo. Una “resa” che l’ha riportato rl dove era iniziata, sessant’anni prima, con la sua fortunata carriera di autore televisivo per il The Tonight Show e l’Fil Sullivan Show. E così anche il regista di Manhattan ha finito per aggiungersi alla sempre più lunga lista di illustri colleghi prestati alla serialità. Ma, a differenza di Martin Scorsese, Steven Soderbergh o Jane Campion, l’esperienza di Woody Allen, a detta stessa del cineasta, rischia di rimanere solo una parentesi nella sua prol iffica carriera cfinem atografica. Ambientata nellaseconda parte degli anni ’60, CriSiS in Six Scenes si apre sulle note di Volunteers dei Jefferson Airplane. Un tappeto musicale sul quale si susseguono le immagini di scontri tra forse dell’ordine e manifestanti contrari alla guerra in Vietnam, marce per i diritti civili e giovani hippie danzanti a Woodstock. Una fotografia del Paese ben lontana dalla placida esistenza di Sidney J. Munsiger (Woody Allen), scrittore mediocre ossessionato da J. D. Salinger in trattative per scrivere una serie tv, e sua moglie Kay (Elaine May), terapista di coppia a capo di un casalingo club del libro. A portare «l’America polarizzata» nella loro casa ci pensa Lennie Dale (Miley Cyrus), attivista politica castrista ricercata dalla polizia per aver fatto esplodere una bomba. L’entrata in scena della fuggitiva coincide con l’inizio della crisi del protagonista modulata nel corso dei sei episodi della miniserie. Uno show che ha più il sapore del film diviso in atti per un Woody Allen, come più volte dichiarato, totalmente a digiuno di serie tv contemporanee. Questo non sempre risulta a suo svantaggio grazie all’inserimento di elementi squisitamente teatrali (basti pensare all’epilogo) o di atmosfere che si rifanno alla sarewball comedy (la rivalità tra Sidney e Lennie, versione eccentrica e caotica della Merry Levovdi Pastorale Americana). LE CRITICHE Accolto negativamente da una fetta considerevole della stampa statunitense che ne ha criticato la mancanza di audacia narrativa, lo show, presenta alcuni degli elementi ricorrenti della filmografia di Allen – dalle nevrosi del suo protagonista all’uso rilevante del commento musicale passando per la sempre curata fotografia – senza però riuscire ad ottenere un risultato all’altezza di Midnight in Pariso BlueJasmine, due tra le sue ultime pellicole più apprezzate. Un obiettivo, dunque, in parte mancato da Allen che dalla sua parte ha però l’ironico inserimento di un discorso meta-televisivoche lo riguarda in prima persona oltre al riferimento all’attuale situazione sociale e politica degli Stati Uniti (scontri razziali, divario ricchi/poveri, radicalismo) che non sembra essere molto diversa da quella raccontata in Crisis in Six Scenes. La serie segna anche il ritorno da protagonista sul piccolo schermo per Miley Cyrus, l’ex Hannah Montana di disneyana memoria incoronata oggi pop star internazionale. Ma la vera stella a brillare nella m in iserie è Elaine May, tornata al fianco di Allen dopo Criminali da strapazzo del 2000, dato che anche il talento di due giovani interpreti come John Magaro (La grandescommessa) e Rachel Brosnahan (House of Cards) non viene sufficientemente sfruttato nel corso dei sei episodi. Ma, nonostante il risultato imperfetto, il regista newyorchese e Ama-zon continueranno a collaborare. Sarà proprio la compagnia di Jeff Bezos a produrre e distribuire Wonder Wheel, l’ultimo fatica cinematografica di Woody Allen con protagonisti Kate Winslet e Justin Tim berlake.

 

(Nella foto, Woody Allen)