Pubblicato il 29/12/2016, 13:31 | Scritto da La Redazione
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In una vita usiamo il telecomando per un anno intero

Tv, sprechiamo circa un anno della nostra vita a fare zapping

Rassegna stampa: Wired, di Diletta Parlangeli.

Il TV & Media Report 2016 di Ericsson descrive un Paese in movimento, nonostante la tv lineare resista ancora all’assedio dello streaming on demand.

La tv tradizionale prova a difendersi con le unghie e con i denti e, a dirla tutta, non se la cava neanche male. In Italia, secondo il TV & Media Report 2016 di Ericsson, se è vero che la tv lineare ha subito una battuta d’arresto, continua a restare al primo posto, considerando il tempo complessivo di fruizione dei contenuti video/tv. Ragionando in ottica di ore settimanali, è ancora in cima ai consumi (59%). Questo, tuttavia, non significa che lo streaming on demand non stia tentando il sorpasso in ogni modo. Il 55% degli intervistati ha dichiarato di preferirlo rispetto alla tv lineare, dato cresciuto di dieci punti percentuali dal 2012. Un’altra necessità interessante, che i servizi VPN dovrebbero guardare con grande interesse, è quella di avere l’accesso ai servizi tv e relativi contenuti video anche quando si è in viaggio o all’estero (dal 35% degli italiani interessati nel 2014 al 47% del 2016).

Il modello classico e quello online coesistono – questo ormai è dato per assodato – e la disparità tende ad assottigliarsi: il 71% degli intervistati accende alla tv tradizionale almeno una volta al giorno, mentre il 57%  usufruisce di contenuti video in streaming on demand. Non molto tempo fa, nel 2013, la forbice era di ben 40 punti percentuali (82% – 42%). Il 40% delle 35 ore settimanali che gli italiani spendono nella fruizione di contenuti video è on demand e la comodità di poter scegliere cosa vedere, senza dover aspettare i tempi del palinsesto, resta uno dei fattori che più convince il pubblico.