Pubblicato il 02/12/2016, 18:31 | Scritto da Tiziana Leone
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Fictionfest: una manifestazione per la tv, organizzata da chi fa cinema

Fictionfest: una manifestazione per la tv, organizzata da chi fa cinema
Durante la conferenza stampa di presentazione della manifestazione dedicata al mondo delle serie televisive, il direttore artistico ha dimostrato di avere poca dimestichezza con il mondo del piccolo schermo.

La decima edizione del FictionFest, a Roma dall’8 all’11 dicembre, ha come direttore artistico Giuseppe Piccioni

Al cinema The Space di Roma va in scena la conferenza stampa del FictionFest, evento che quest’anno ha trovato la collocazione perfetta: dall’8 all’11 dicembre, durante l’intero ponte dell’Immacolata, quando Roma è piena di turisti, ma deserta di romani. Ma il paradosso di una manifestazione che parla di televisione, racconta la televisione, vive di televisione, è che è diretta da un regista che non ha mai fatto televisione. Giuseppe Piccioni, il regista che ama trasmettere le sue opere nel silenzio di Tavolara, è stato chiamato a dirigere un festival che spera nella folla, quella che solitamente guarda la tv, raramente va al cinema ed è convinta che Piccioni sia una canzone di Povia. Senza contare che probabilmente nei quattro giorni sacri il direttore artistico si imbatterà anche in qualche ragazzino pronto a tutto per avere una foto con Bat Pat. Che per la cronaca è un pipistrello, ma questo Piccioni non lo sa perché della sezione Kids&Teen, che pure è una fetta importante della manifestazione, non capisce un’emerita mazza. E no, non è un’offesa, ma una sua stessa ammissione. «Le mie competenze sui programmi per ragazzi sono molto limitate». Fa niente, tanto la sezione per gli inutili ragazzini è formata solo da quattordici titoli provenienti da sette Paesi diversi.

Il regista che ha collezionato più David di Donatello che minuti davanti al piccolo schermo si definisce «un frequentatore di serie, solo che in tv si usa un lessico differente da quello dell’ambiente cui appartengo, showrunner per esempio», uno che «da ragazzo non amava il cinema italiano», ma che ora apprezza l’opera di Paolo Sorrentino The Young Pope «come stimolo perché la nostra fiction possa essere qualcosa di diverso». Diverso da? Fa niente. Il direttore artistico ha davanti a sé una lunga lista di appunti da enunciare, tra anteprime, fiction in concorso e première internazionali. «Uno schema per me impegnativo, non posso ricordarmi tutto». Figuriamoci noi. Tra le anteprime di questa decima edizione del FictionFest oltre a In arte Nino, la fiction con Elio Germano su Nino Manfredi, ci sarà anche Amore Pensaci Tu, «credo che sia ispirata a House Husbands, è con l’attore Troiano». Sì Piccioni, è ispirata a House Husbands, serie australiana con quattro “mammi” protagonisti. Per inciso l’attore Troiano si chiama Fabio.

Tra le opere prime c’è anche la fiction di Canale 5 Immaturi, tratta dal film omonimo di Paolo Genovese. «Vorrei elencarvi i nomi degli attori che ci saranno, ma non li trovo, vabbè li trovate in cartella stampa». In effetti anche noi, che pretese. La perla di questo festival oltre alla presenza del premio Oscar Richard Dreyfuss, protagonista di Madoff prodotta da Abc è la serie When we rise che ripercorre la storia dei movimenti LGBT. Ma anche l’anteprima di Radici, il remake della serie che ha fatto la storia della tv «che come Six Feet Under l’abbiamo cominciato a vedere nella tv generalista, mi pare su Canale 5». Che facciamo, resettiamo? C’è solo da aggiungere che saranno celebrate opere come la Mafia uccide solo d’estate di Pif e il Commissario Schiavone con Marco Giallini «che se non dico sciocchezze sono entrambe prodotte dalla Rai». Per una volta che c’aveva preso. Ma è il finale il vero inno d’amore per la tv. «Non rinnego il mondo da cui vengo, perché dal punto di vista della sua liturgia il cinema è sempre il cinema». Il sospetto, Piccioni, ci era venuto.

 

Tiziana Leone

 

(Nell’immagine la locandina del FictionFest)