Pubblicato il 06/10/2016, 17:33 | Scritto da Francesco Sarchi
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Usa: il Wall Street Journal celebra The Young Pope

Usa: il Wall Street Journal celebra The Young Pope
La serie tv diretta da Paolo Sorrentino con protagonista Jude Law nei panni del primo pontefice americano, in onda da venerdì 21 ottobre su Sky Atlantic, è solo la punta dell’iceberg. L'importante giornale americano ha intervistato Andrea Scrosati, vice presidente di Sky Italia, per fare un bilancio delle nuove produzioni italiane.

Romanzo Criminale è stato l’apripista di questa nuova era del made in Italy televisivo

Il Wall Street Journal celebra The Young Pope, coproduzione Sky Italia, HBOCanal + e la spagnola Mediapro, realizzata dall’italiana Wildside, costata circa 45 milioni di dollari, diventando di gran lunga la serie tv più costosa di sempre girata e prodotta dentro i nostri confini. In onda su Sky Atlntic dal 21 ottobre, con protagonista Jude Law e diretta dal premio Oscar Paolo Sorrentino, in cui il pontefice, il primo nella storia a venire dagli Stati Uniti, non solo fuma, ma chiede anche una Coca Cola Zero alla ciliegia per colazione, rifiutando qualsiasi altra cosa per iniziare la giornata. Negli anni più di 50 show televisivi hanno avuto protagonisti dei Papi, ma erano più che altro sceneggiati biografici: «Questa è la prima volta in Italia in cui in una serie tv il protagonista è un Papa, rappresentato come una figura problematica e piena di contraddizioni», ha dichiarato Andrea Scrosati, vice presidente di Sky Italia al Wall Street Journal. The Young Pope fa parte dell’onda nuova della televisione italiana, che è iniziata nel 2008 con Romanzo Criminale: «Da allora abbiamo ricevuto centinaia di progetti che erano stati tenuti nascosti per 20 anni, molti dei quali considerati troppo estremi per gli standard a cui era abituata la tv italiana», ha aggiunto Scrosati, e fra questi tanti progetti c’erano, appunto, The Young Pope e la stessa Gomorra, grande successo di Sky Italia esportata in tutto il mondo. Ma le produzioni che la pay tv satellitare ha in corso non si esauriscono qui: si sta girando in questi giorni 1993, che riprende da dove si era interrotta 1992, poi ZeroZeroZero, tratta dall’ultimo libro di Roberto Saviano, Calciopoli, sullo scandalo che ha colpito il calcio italiano 10 anni fa e I Diavoli, sulla crisi economica del 2008.

Secondo Stefano Bises, uno degli autori di Gomorra – La serie, tutto questo non era possibile con Silvio Berlusconi al potere, viste anche le aspre critiche del Cavaliere nei confronti del libro di Saviano reo, secondo lui, di fare una pubblicità positiva alla mafia. Il successo di Sky ha spinto altre società, come la Leone Film Group, fondata da Sergio Leone e portata avanti dai figli Raffaella e Andrea, a buttarsi nel mondo delle produzioni televisive: «Le serie tv italiane non sono più fenomeni locali, ma stanno diventando sempre più esportabili», ha dichiarato Raffaella Leone. Anche la Rai sembra aver intuito l’opportunità e ha in lavorazione la trasposizione di quattro racconti napoletani di Elena Ferrante. Produzioni sempre più tricolori, dunque, con grandi opportunità per il mercato televisivo e indotto per quei mercati che ruotano attorno alle produzioni per il piccolo schermo, ma non solo. Sempre secondo Scrosati: «La cosa interessante di The Young Pope è che è stata prodotta con l’80% di fondi esteri, che sono stati spesi interamente sul suolo italiano, dove è stata girata la serie».

 

Francesco Sarchi

 

(Nella foto Jude Law)