Pubblicato il 26/09/2016, 11:32 | Scritto da La Redazione
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Federica Sciarelli: Rivoglio la politica. La Rai ha troppi conduttori esterni

Federica Sciarelli: Rivoglio la politica. La Rai ha troppi conduttori esterni
L'ex giornalista del Tg3: “Troppi conduttori esterni alla Rai anche se è vietato. Dopo 12 anni di persone scomparse sono provata, tornerei alla politica”. Così Alessandra Menzani su “Libero”.

Federica Sciarelli: “Vi spiego come si diventa un’icona gay a Telekabul”

Rassegna Stampa: Libero, pagina 19, di Alessandra Menzani.

L’ex giornalista del Tg3: “Troppi conduttori esterni alla Rai anche se è vietato. Dopo 12 anni di persone scomparse sono provata, tornerei alla politica”.

Romana, 57 anni, ex Tg3, diretta, onesta, dura. Federica Sciarelli ha un volto da angelo, ma l’energia di una giustiziera. Dopo tanti anni nel tg più rosso di tutti, da 12 è la padrona di casa di Chi l’ha visto?, dove lei e i suoi formidabili inviati polverizzano tutti i record: superano Canale 5, risolvono casi, sono imitati dalla concorrenza. Federica è amata da giovani nonostante il format abbia 30 anni, fa il pieno di premi, si batte, non usa giri di parole. Quest’anno, poi, raddoppia. Oltre alla puntata del mercoledì sera, ogni giorno alle 12,25 su Rai 3 la redazione fornisce aggiornamenti di omicidi e persone scomparse. Federica è orgogliosa del suo «fortino», come lo chiama lei, ma è provata, confessa a Libero che la insegue da un po’.

Chi l’ha visto? è un programma particolarmente duro. Perché?

«Perché non stacchi. Sei sempre a contatto con i famigliari. Prendiamo il caso del ragazzo scomparso a Roma, Daniele Potenzoni. Era in gita scolastica e in pratica gli infermieri lo hanno perso. Sua madre lo cerca da giugno. Noi abbiamo fatto delle puntate e ovviamente la signora mi telefona per avere da me le novità. Tutti noi siamo come spugne, assorbiamo il dolore della gente».

E dopo 12 anni alla conduzione questo pesa?

«Sono orgogliosissima, di lavoro aiutiamo le persone che hanno bisogno, ma è dura. Ogni tanto dico: “Dai, oggi trovatemi qualcosa di leggero”. Beh, il massimo della leggerezza è la bambina che in orfanotrofio cerca sua madre… Il giornalista, di solito, non sta proprio dentro il dolore: in un tg e in un giornale ti occupi di un argomento e poi passi a quello successivo. I nostri casi di scomparsi durano anni».

Vorrebbe fare altro?

«Sono cambiati tanti direttori a Rai 3, e ad ognuno di loro dico che sarei contenta se tornassi a fare la giornalista. Ma ogni direttore mi risponde che il programma va bene e mi prega di rimanere. Anche i famigliari delle vittime, che spesso sono amici, mi dicono che capiscono se mollo, come la sorella di Emanuela Orlandi».

Il direttore di adesso, Daria Bignardi, addirittura l’ha «raddoppiata» con una striscia quotidiana.

«Già. Tutti sanno che Chi l’ha visto? è un fortino che funziona. Ho sempre avuto un buon rapporto con tutti, con Di Bella lavoravamo insieme al Tg3, poi Vianello, Ruffini: fu lui a propormi la conduzione. Le conduttrici precedenti erano bravissime. Daniela Poggi, prima di me, era un’attrice. Ruffini voleva una giornalista. Io venivo dai tempi di Curzi, sono un po’ più dura. Dico: “Daniela Claps è stata ammazzata, è stato occultato il cadavere”, sono diretta. Se dico che si tratta di una persona scomparsa i telespettatori si mettono a cercarla, fanno segnalazioni. Tutto un altro genere».

È sincera.

«Sì. Evito la favola della bella ragazza che gira per il mondo».

E per questo suo stile crudo che è tanto seguita e tanto twittata, anche dai giovani?

«Può essere. Ogni mattina ci mostrano i dati d’ascolto. C’è uno schema con delle palle. Se le palle sono in alto, il pubblico è più anziano, se scendi diventa più giovane. Quando ero arrivata a Chi l’ha visto?, 12 anni fa, la palla era talmente in alto che pensavo: “Ammazza, ma i telespettatori sono dell’Aldilà».

E oggi?

«La palla è scesa. A volte va sul pubblico di Rai 1 o Canale 5. Io non mi definisco vecchia, ma vintage, però sono attenta a queste cose. I telespettatori si accorgono di tutto, anche come è vestita quella della terza fila del pubblico».

E come è diventata un’icona gay?

«E che ne so. Mi sono sempre considerata una giornalista riservata. Mi hanno invitato lo scorso anno gli organizzatori del Roma Pride come madrina. Mi sono consultata con mio figlio e sono andata. Mi ha fatto piacere».

Lei è sposata?

«Mai stata sposata. Della mia vita privata non parlo nemmeno sotto tortura, lasciamo che aleggi il mistero».

Vorrebbe tornare al suo primo amore?

«La politica, sì. Lo è sempre stata, da quando lavoravo al Tg3. Ogni mattina ascolto la rassegna stampa di Radio Radicale di Bordin. Ma non è che devo condurre per forza, posso anche stare dietro le quinte».

Ci racconti i primi passi della sua carriera.

«A vent’anni faccio un concorso per una borsa di studio Fieg che riguardava sia la Rai che la carta stampata. Arrivo seconda su 10mila partecipanti, ma non vengo assunta, pur avendo fatto un’esperienza al Tg2 con un giovane Mentana e un giovane Mollica. Erano gli anni della lotizzazione pesante, assumevano solo persone dai partiti. Restai fuori».

E cosa fece?

«Mentre alcuni amici continuavano a lottare per restare in Rai, io feci un concorso per lavorare al Senato. Esperienza interessante per chi come me poi ha fatto la giornalista politica. Ufficio Informazioni Parlamentari: guadagnavo due milioni al mese, 14 mensilità, 40 giorni di ferie. Ma poi mi spinsero a riprovare in Rai, lo feci. Il primo stipendio fu uno choc, se paragonato a quello del Senato. Ma poi realizzai il mio sogno di fare l’inviato».

Visto che ci ha lavorato, in Senato, e guadagnava pure bene, al prossimo referendum costituzionale voterà Sì oppure No?

«Eh no, ho resistito tanti anni in Rai perché non ho mai detto per chi voto, anche se me lo si legge in faccia, quindi dovrà passare alla prossima domanda».

Cosa le si legge in faccia?

«Mi considerano di ultrasinistra, la curziana di Telekabul. Ma non ho mai frequentato i salotti. Altrimenti, mi dica, com’è che hanno chiesto a tutti di fare il direttore di rete, e a me mai?».

Me lo dica lei.

«Per quello, non mi sono mai schierata apertamente».

Lei era molto amica di Cossiga.

«Simpaticissimo. I politici della Prima Repubblica erano più simpatici, più appassionati. Certo, c’erano anche dei vecchi tromboni. Quelli di oggi non li conosco personalmente, vedo che vivono su Twitter».

La politica influenza molto la Rai anche oggi? Li sente mai Renzi e Campo Dall’Orto?

«La lottizzazione selvaggia è finita. È brutto quando i politici mettono il becco nelle cose Rai, attaccano i talk show. Durante una puntata ho litigato con un carabiniere e mi sono ritrovata con Salvini e Gasparri sul collo. I poteri forti hanno i loro preferiti. Ma in Rai conta ancora chi fa un buon programma. A Chi l’ha visto? non entra nessun raccomandato, scegliamo chi ci pare. Ma una cosa non capisco».

Cosa?

«In Rai c’è una regola ferrea, il Job Posting, ma non viene rispettata. Impone di dare la precedenza a chi è assunto e stipendiato rispetto a nuovi acquisti. Abbiamo tanti bravi interni, si dovrebbe prima cercare lì. Floris era arrivato dalla radio, e poi a Ballarò fece benissimo».

E lei è stata corteggiata da altre tv?

«Ho un buon mercato, c’è un copia e incolla di Chi l’ha visto? a destra e a manca. Ma sono fedele, ho una squadra di amici con cui sto benissimo e sarebbe molto difficile separarmene. Abbiamo costruito cose importanti. Mi invitano tutti ai loro talk show, ma non vado mai da nessuna parte. Se vado da uno l’altro si offende, così ho trovato la soluzione».

Ha paura di non riuscire a tenere a freno la lingua?

«No, ma è vero: sono molto diretta, troppo. In tanti anni sono arrivata al punto che a Chi l’ha visto? mi schiero dalla parte dei famigliari. L’altro giorno avevo in studio la mamma di una ragazzina che stava in comunità. È scomparsa. Tre anni fa hanno trovato un cadavere. E ci hanno messo 3 anni a fare la comparazione e stabilire che quel corpo fosse di sua figlia. Ma le pare?».

Il caso di cui va più fiera?

«Aver fatto riaprire il processo per la morte di Ilaria Alpi. Dopo averci lavorato un anno intero, una delle nostre inviate è riuscita a rintracciare il supertestimone che ha ammesso di aver dichiarato il falso indicando in Omar Hashi Hassan il responsabile dell’omicidio. Abbiamo, poi, un archivio che racchiude 30 anni di lavoro. Nemmeno le questure ne hanno uno così. Infatti polizia e carabinieri vengono a consultarlo».

Ci dice, per chiudere, una cosa che si sa poco di lei?

«Ho praticato atletica per 10 anni come mezzofondista, adoro la bicicletta. Sembra che cerchi in tutti modi di rompermi l’osso del collo. Sono spericolata. Amo lo sport, elimina le tossine. Vorrei che lo praticassero tutti, e tanto. C’è tanta di quella gente incazzata in giro…».

 

(Nella foto Federica Sciarelli)