Pubblicato il 21/07/2016, 13:31 | Scritto da La Redazione
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Donald Trump esulta per il siluramento del superpresidente della Fox

Donald Trump esulta per il siluramento del superpresidente della Fox
Anche i giovani Murdoch hanno spinto per l'addio di Ailes, nemico di Donald. Così Massimo Gaggi sul “Corriere della sera”.

La Fox mette alla porta il superpresidente. Le star del video contro “il molestatore”

 

Rassegna stampa: Corriere della sera, pagina 17, di Massimo Gaggi.

Anche i giovani Murdoch hanno spinto per l’addio di Ailes, nemico di Donald.

L’uscita di scena per le accuse di molestie sessuali di Roger Ailes, il gran capo della rete televisiva Fox che da 20 anni domina l’informazione dell’America conservatrice, è un terremoto politico-mediatico scoppiato nel bel mezzo della convention repubblicana, ma anche un enigma e un’appassionante «pièce» teatrale zeppa di personaggi di primo piano. Dietro le quinte c’è Donald Trump che dall’anno scorso era in rotta con Ailes: da quando, cioè, la Fox, vicina all’establishment repubblicano, aveva cominciato ad attaccarlo prima ancora dell’inizio della stagione delle primarie: l’uscita di scena di Ailes, che puntava per la Casa Bianca su John Kasich, candidato di una destra ragionevole e tradizionale, è una vittoria per il miliardario di New York. Sul palcoscenico ci sono i Murdoch, il patriarca Rupert e i figli James e Lachlan. Sono loro che, decidendo di prendere sul serio le accuse di una ex conduttrice, Gretchen Carlson, e di avviare un’indagine formale anziché cercare di risolvere la questione con un accordo extragiudiziale, hanno creato le premesse per la cacciata del padre-padrone dell’informazione politica americana.

Ma mentre il vecchio Murdoch ha cercato, finché ha potuto, di difendere il manager 76enne suo compagno di strada per una vita e ora sta tentando di riservargli almeno un’uscita onorevole, i figli, appena ne hanno avuto l’occasione, hanno azzannato Ailes senza pietà, memori delle umiliazioni subite quando erano giovani manager alle prime armi. Ailes li ha sempre trattati da dipendenti, sia pure di riguardo. E quando i due convinsero il padre a schierarsi con Obama prima delle elezioni del 2008, Ailes irruppe sulla scena e riuscì a far cambiare rotta a Rupert. Un ruolo da protagonista nel grande drama della Fox ce l’ha anche Megyn Kelly, la bellissima e giovane conduttrice della Fox divenuta una star televisiva mondiale nell’agosto scorso quando si scontrò con Trump nel primo dibattito della campagna elettorale.

The Donald» la coprì di insulti, ne mise in dubbio la professionalità, ne chiese il licenziamento. Sbattendo sempre contro Roger Ailes che difese fino in fondo la sua giornalista. La quale l’ha sempre ricambiato con attestati di gratitudine, stima e fiducia infinita. Fino all’altro giorno quando, interpellata nell’ambito dell’inchiesta, anche lei ha detto di essere stata molestata da Ailes quando era una cronista alle prime armi nell’ufficio di Washington della Fox. Non solo: secondo il New York Magazine, mentre Ailes cercava sostegno tra i «fedelissimi», Megyn avrebbe spinto altre sue colleghe a uscire allo scoperto e a denunciare il loro capo per «farla finita con la cultura maschilista che domina alla Fox». Megyn che per coerenza, dopo aver difeso le donne da Trump, lo fa anche nella sua azienda mettendosi contro il suo capo (ma muovendosi in sintonia con i giovani proprietari del gruppo)? E perché i Murdoch hanno deciso di «scaricare» Ailes? Per rispetto dei diritti delle donne che lavorano alla Fox? Per una vendetta postuma? Perché considerano ormai sepolta la vecchia destra dell’establishment repubblicano e vogliono allineare la rete al nuovo movimento incarnato da Trump?

Ci vorrà tempo per capire. Così come non è ancora del tutto chiara la conclusione della vicenda. Ailes sta ancora negoziando e si parla di una buonuscita di oltre 40 milioni di dollari: soldi con i quali il supermanager potrebbe costruire una nuova rete tv conservatrice portando via alla Fox i vecchi ma popolarissimi anchor (O’Reilly, Hannity, Van Susteren) che gli hanno giurato fedeltà. Secondo il biografo di Rupert Murdoch, Michael Wolff, la cacciata di Ailes segna la fine dell’era del potere mediatico del vecchio tycoon australiano. Sembra essere questo il vero timore dell’85enne Rupert.

 

(Nella foto Roger Ailes)