Pubblicato il 13/07/2016, 17:39 | Scritto da Tiziana Leone
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Accordo tra la Rai e la francese Arte per una cultura unica europea

Accordo tra la Rai e la francese Arte per una cultura unica europea
Come base di accordo Rai e Arte hanno stanziato "appena" duecento mila euro a testa. Ma entrambe le parti chiariscono che si tratta solo di una cifra simbolica destinata a cambiare nel corso del tempo.

La Rai ha firmato con la tv franco-europea un accordo che prevede non solo la trasmissione, ma anche la produzione di programmi culturali con una valenza internazionale.

 

Se Sky ha creato Sky Arts Production Hub, un polo di produzione europeo dedicato alla creazione di programmi sull’arte e di contenuti artistici rivolti ai 21 milioni di abbonati in Italia, Germania, Austria, Irlanda e Regno Unito, la Rai ha firmato un accordo con Arte , il canale franco-europeo con vocazione europea non solo per trasmettere, ma anche per produrre nuovi programmi. «L’accordo di Raicom con Arte è un accordo quadro con la finalità di sviluppare progetti di coproduzione – spiega Giampaolo Tagliavia, Presidente di RaiCom -. Crediamo che in questi due anni, rinnovabili speriamo sine die, si possa trovare la convergenza su un buon numero di progetti costruiti a quattro mani. Il beneficio per Raicom sta nel fatto che si tratterà di prodotti con un appeal internazionale. Il primo progetto di questo accordo è già andato in onda su Rai 1, si tratta di Una notte a Firenze che è in fase di finalizzazione per la messa in onda su Arte in autunno con lo stesso Alberto Angela e questo significa valorizzazione i nostri talenti». Al momento l’accordo tra le due aziende prevede un budget di appena 200mila euro. «I duecento mila euro messi a disposizione da ognuna delle emittenti per le co-produzioni potrebbe non sembrare spettacolare, ma è un primo passo – ammette il Presidente di Arte, il tedesco Peter Boudgoust -. La cosa importante è lo spirito, c’è grande entusiasmo che produrrà ricchi frutti». Ovviamente la firma con la tv europea offre al direttore generale della Rai, Antonio Campo Dall’Orto la possibilità di dare un carattere internazionale alla sua idea di Rai come media company.

«Con questo accordo si comincia a delineare l’ambizione che abbiamo per una media company con vocazione internazionale – spiega -. Assume un significato che va al di là delle parole, riguarda la volontà di sviluppare progetti insieme». Quanto al fatto che Sky sia arrivata prima sulla strada di una forma di arte e cultura europea, Boudgoust taglia corto: «Non agiamo in maniera tattica, non stipuliamo contratti solo perché altre emittenti hanno fatto altre partnership. La nostra missione è la collaborazione congiunta con diversi partner in Europa per creare una base valoriale unica». Conclude Campo Dall’Orto: «La volontà è stata quella di approfondire un rapporto al di là di quello che c’è intorno. Noi non ci immaginiamo avversi agli altri, ma in partnership, per noi Sky non è avversario da contrastare». Non resta che un dubbio, non saranno un po’ pochini quei 200mila euro stanziati da ciascuna delle due parti? «È una cifra simbolica che non ha velleità di essere un indicatore economico e nessuna relazione con le nostre ambizioni – precisa Tagliavia – Il punto è che vogliamo fare cose sempre più ambiziose e forse fra tre o quattro anni rideremo su questi 200 mila euro messi come “floor”, un numero chiaramente simbolico».

 

Tiziana Leone

 

(Nell’immagine il logo Rai)