Pubblicato il 26/06/2016, 18:01 | Scritto da La Redazione
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Rcs, Cairo valuta un nuovo rilancio

L’ imprenditore ha cinque giorni di tempo a partire da domani per rivedere l’ offerta

 

Rassegna Stampa: Il Sole 24 Ore, pagina 21, di Marigia Mangano

 

Riassetti. Dopo l’ aumento dell’ Opa di Investindustrial, si studiano le contromosse – L’ ipotesi dell’ aggiunta di una parte cash 

Rcs, Cairo valuta un nuovo rilancio

L’ imprenditore ha cinque giorni di tempo a partire da domani per rivedere l’ offerta

 

MILANO Altri cinque giorni a partire da domani. E’ il tempo «concesso» a Urbano Cairo per valutare e poi comunicare un eventuale rilancio su Rcs, il secondo dall’ annuncio dell’ Ops. Prima del termine scaduto a mezzanotte dello scorso venerdì 24 giugno, la cordata guidata guidata da Investindustrial e composta da Mediobanca, UnipolSai, Della Valle e Pirelli ha ufficializzato la nuova offerta che alza l’ asticella del prezzo dell’ Opa sulla casa editrice del Corriere della Sera da 0,70 a 0,80 euro per azione. Una mossa dovuta, complice il fatto che la quotazione del titolo Rcs è rimasto incollato a 0,76 euro per azione, nonostante il tracollo dei mercati a seguito dell’ esito a sorpresa del referendum inglese. E che, dunque, riapre la partita per il controllo del gruppo editoriale.

La mossa di International Media Holding fa scattare, infatti, l’ apertura della nuova finestra di cinque giorni lavorativi per un eventuale nuovo ritocco dell’ Ops dell’ editore di La7. Sulla carta, nonostante il rilancio fatto venerdì 17 giugno, la struttura dell’ Ops del gruppo Cairo resta inevitabilmente legata al destino delle quotazioni. Tanto più che gli effetti del voto shock del Regno Unito e dell’ uscita del Paese dall’ Unione europea sono ancora tutti da verificare sulle Borse mondiali. E ciò getta incertezza sul valore dei titoli Cairo Communication e Rcs Mediagroup. Sulla base delle quotazioni segnate venerdì 24 giugno, con Rcs a 0,76 e Cairo Communication a 4,25 euro (-3.58%), il concambio di 0,16 titoli Cairo ogni azione del gruppo del Corriere della Sera esprime una valutazione dei titoli di via Rizzoli pari a 0,68 euro. Lontano dal valore di Borsa, 0,76 euro, e ancor di più dal prezzo di 0,80 offerto dall’ Opa della cordata concorrente. Che, ovviamente, ha il vantaggio di offrire un corrispettivo certo, totalmente slegato dall’ andamento delle Borse se non nella misura in cui le azioni Rcs dovessero superare quel valore nei prossimi giorni.

Si tratta di capire, a questo punto, quanto vorrà ancora mettere sul piatto l’ editore piemontese. L’ impressione è che Cairo, ritenendo probabile un nuovo ritocco dell’ offerta concorrente, abbia lasciato dei margini di manovra per agire nuovamente sulla propria Ops. Ma è altrettanto vero che l’ esito del referendum su Brexit, seppur messo teoricamente in preventivo, ha evidentemente spiazzato tutti e forse ha rimesso in discussione la strategie pensata in prima battuta.

Sulla carta per riagganciare l’ ultimo prezzo offerto dalla cordata Bonomi, Cairo dovrebbe alzare il concambio intorno a 0,19.

Che si tradurrebbe in una diluizione del controllo dal 73% circa fino al 32,2%. Oggi la diluizione si ferma al 35% circa. Il punto, però, è un altro. Cosa succederà ora sui mercati? Tutti gli scenari sono aperti. E il rischio è che la debolezza delle Borse possa rivelarsi troppo onerosa per l’ editore piemontese. Da qui la convinzione che qualsiasi cosa decida, Cairo comunque la comunicherà venerdì prossimo. Un arco di tempo sufficiente per capire se i nuovi numeri di piazza Affari daranno sufficienti garanzie.

Del resto, almeno sulla carta, il prospetto dell’ offerta di Cairo Communication, al pari di quello dell’ Opa Bonomi, prevede una clausola di market adverse change, che recita come l’ offerta sia condizionata al fatto che non si presentino sui mercati condizioni avverse fra le quali anche la Brexit. Tra gli addetti ai lavori non si esclude così nemmeno che alla fine l’ editore possa ritirare l’ Ops se le condizioni del mercato rendessero troppo oneroso un eventuale rilancio. A meno che, ed è questa una delle ipotesi che circola negli ambienti finanziari, Cairo non alzi il velo sul partner finanziario che avrebbe già dato disponibilità a sottoscrivere una parte dell’ aumento di capitale di Cairo Communication da 70 milioni, funzionale alla ricapitalizzazione di Rcs Mediagroup. Partner che secondo i ben informati sarebbe un fondo sovrano in grado di affiancare Cairo nel caso in cui si decidesse di aggiungere una componente cash all’ attuale Ops, proprio per limitare i condizionamenti dei mercati azionari. E degli effetti Brexit.

 

(Nella foto, Urbano Cairo)