Pubblicato il 20/06/2016, 20:31 | Scritto da Tiziana Leone
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Stash e il suo sputo, un punto di non ritorno.

Quando durante l’esibizione agli Mtv Music Awards, il cantante dei The Kolors ha sputato verso la telecamera, ha mostrato il lato B del suo successo

 

Non avendo dodici anni non sono una fan dei The Kolors, quindi non so nemmeno quale sia il nome di battesimo di ciuffo Stash. So solo che agli Mt Music Awards a Firenze, già colpita da un tremendo nubifragio, ci mancava solo lo sputazzo di ciuffo, che mi ricorda uno dei quei cartoni animati disegnati dai giapponesi tipo 30 anni fa, quelli che per fare una schiacciata a rete o un goal attraversando mezzo campo ci mettevano dalle due alle tre ore, ma il ciuffo non si scomponeva mai. Anche Hiroshi, quel gran figo che diventava Jeeg Robot era dotato di ciuffone stile Stash, solo che al posto della saliva lanciava l’alabarda spaziale e salvava l’umanità. A oggi non mi risulta che Stash abbia salvato alcunché, se non le ragazzine in quella complessa e inguaribile fase della crescita in cui il loro senso di inutilità verso l’universo mondo è direttamente proporzionale alla lunghezza del ciuffo di Stash.

Passata quella fase probabilmente si attaccheranno alla pelata di un ex carcerato diventato modello, con gli occhi profondo blu, e faremo i conti pure con quello, nella speranza che almeno l’ex galeotto gli sputi li abbia consumati tutti nelle quattro mura in cui si trovava costretto. L’esibizione di ciuffo sul palco è stata così suddivisa: canzone, ammiccamento, mano sul pacco, sputo in faccia alla telecamera, altro pezzo di canzone, fuga senza ritirare il premio, il povero conduttore Francesco Mandelli, uno dei Soliti idioti solitamente abituato a sfottere l’universo mondo, rimasto lui come un idiota sul palco col premio in mano. Il dietro le quinte a seguire, con Mandelli avvelenato come nemmeno Giachetti con Renzi al grido di un comprensibilissimo: «Chi cazzo seiii?» è la logica conseguenza di quello che ciuffo aveva appena fatto. Ci saranno mille ragioni per cui Hiroshi senza componenti avrà fatto quello che ha fatto, ma al momento non me ne sovviene una praticabile, anche una soltanto che possa portarmi a dire «poverino, però in effetti cos’altro poteva fare?». Non mi viene proprio.

Perché poi invece mi viene in mente che qui si passano giornate a cercare di spiegare ai giovani certi fenomeni come il bullismo, per esempio, e poi ti arriva uno col ciuffo sul palco, ti sputa in faccia e se ne va solo perché non ha vinto il premio che diceva lui? Un po’ come fanno i ragazzini di sei anni, quando l’amichetto non ti presta lo skate perché è suo, solo che nella maggior parte dei casi le creature si limitano a mettersi a piangere, a fare la spia dalla maestra o alla peggio a nascondergli l’oggetto appena lo stronzetto si gira. Cosa che per altro ci sta. Per inciso ciuffo è nato ad Amici, che già solo per il nome dovrebbe essere l’antitesi dello sputo in faccia. Ecco, la faccia. Fino a ieri Stash sembrava avere una faccia pulita. Da ieri si è come trasfigurato, è sceso dal triciclo e si è messo a scrivere a loop «Il mattino ha l’oro in bocca».

 

Tiziana Leone

 

(Nella foto Stash)