Pubblicato il 06/04/2016, 11:32 | Scritto da La Redazione

Grasso: “Il nuovo Tg4 di Cecchi Paone, un’ora di vocazione didascalica” – Dipollina: “Se Cecchi Paone gioca con il tg…”

Grasso: “Il nuovo Tg4 di Cecchi Paone, un’ora di vocazione didascalica” – Dipollina: “Se Cecchi Paone gioca con il tg…”
I critici televisivi del “Corriere della sera” e de “La Repubblica” si occupano della nuova edizione del telegiornale di Rete 4.

Rassegna stampa: Corriere della sera, pagina 51, di Aldo Grasso.

Il nuovo Tg4 di Cecchi Paone, un’ora di vocazione didascalica

È iniziato il nuovo Tg4 condotto da Alessandro Cecchi Paone. Dopo aver vagato di programma in programma come «opinionista», dopo aver platealmente protestato in un’edizione del Telegatto perché il Grande Fratello era stato inserito nella categoria dei programmi culturali (una delle poche cose giuste fatte dal Telegatto), dopo aver partecipato all’Isola dei famosi pur avendo sempre disprezzato i reality, approda ora come anchorman dell’edizione serale di un tg (Rete 4, ore 18.55). In tutto questo peregrinare, fra i molti programmi che ha condotto, Cecchi Paone ha sempre mantenuto un’alta considerazione di sé, confermata ora da alcune sue dichiarazioni: «Secondo analisi di marketing sono ritenuto affidabile e credibile». Sarà. Me lo ricordo giovanetto condurre da Milano un programma del mattino; la sua partecipazione era stata molto caldeggiata dal Pri (allora i repubblicani contavano anche in Rai). Leggo ora che si dichiara massone. L’idea, dunque, è quella di personalizzare l’informazione del tg, secondo l’esperienza italiana di Emilio Fede e di Enrico Mentana.

La differenza più curiosa è che il tg di Cecchi Paone dura un’ora: come alcuni tg americani, come il Tg3 che però separa l’ambito nazionale da quello locale. Il Tg4 invece divide le news dall’approfondimento (un concetto sempre molto labile), ma la sua caratteristica principale è la vocazione didascalica: «Sarà la mia Macchina del tempo dell’informazione», ha dichiarato il giornalista. Se usa l’espressione offshore spiega bene cosa vuol dire, se parla dei Panama Papers si scusa con gli spettatori («Mi spiace farvi arrabbiare a quest’ora, ma alle mie spalle vedete la bandiera di Panama»). Quando appare la foto del regista Almodovar, non si trattiene: «Faceva quello di sinistra e invece…». La durata di un’ora permette alla rete di risparmiare sulle produzioni e al direttore Mario Giordano di bivaccare in tutti programmi per presentare il suo libro.

 

Rassegna stampa: La Repubblica, pagina 50, di Antonio Dipollina.

Se Cecchi Paone gioca con il tg…

Ci si può appassionare al ritorno improvviso di una cosa chiamata Tg4, si può fremere alla gazzarra di carinerie che Emilio Fede l’ex e Alessandro Cecchi Paone il new si scambiano da giorni (a base di dietro e davanti), si può celebrare perfino l’ennesimo segnale di voglia di ritorno al già visto. In questa sarabanda di spunti irresistibili resta che Cecchi Paone ha preso possesso del Tg4, si mette davanti alla telecamera per un’ora e alterna lanci accorati di notizie a mini-approfondimenti che anticipano e forse sballano quelli successivi di Del Debbio, parla rassicurante al pubblico anzianotto e lontano dal web. Pare che l’abbiano presa male tutti quelli che ha attorno e l’irruzione in Mentana-style può provocare dissesti, ma rimane il fatto che tra idee sparite, format secolari e talk bolliti mettersi a giocare con un tg è forse una delle poche cose sbarazzine rimaste in tv.

 

(Nella foto Alessandro Cecchi Paone)