Pubblicato il 05/04/2016, 13:32 | Scritto da La Redazione

Grasso: “Bonan e Condò, la miglior coppia di presentatori sportivi” – Dipollina: “Con chef Cannavacciuolo arrivano i nostri in cucina”

Grasso: “Bonan e Condò, la miglior coppia di presentatori sportivi” – Dipollina: “Con chef Cannavacciuolo arrivano i nostri in cucina”
Il critico televisivo del “Corriere della sera” promuove i programmi di SkySport, mentre quello de “La Repubblica” si occupa di “Cucine da incubo”.

Rassegna stampa: Corriere della sera, pagina 47, di Irene Aldo Grasso.

Bonan e Condò, la miglior coppia di presentatori sportivi

Non c’è dubbio, la miglior coppia di presentatori sportivi è quella formata da Alessandro Bonan e Paolo Condò, firma storica de La Gazzetta dello Sport. La domenica, basta seguire Sky Calcio Show per rendersene conto. I due funzionano a meraviglia. Bonan alla competenza unisce quel tanto di leggerezza che dà alla trasmissione un carattere di festa che il calcio dovrebbe sempre conservare (come ai tempi eroici di 90° minuto). Osservate come intervista gli allenatori, avendo come punti di riferimento la tempistica e la pertinenza. Ogni tanto (non in questa trasmissione), Bonan si compiace un po’ troppo di quello che dice (commette, giusto per fare un omaggio al grande Cesarone, qualche «maldinata»), ma qui è sorvegliato da Condò, capace di interpretare il calcio con uno spessore culturale che gli ex calciatori non sempre manifestano. Per dire, ogni volta che mi capita di vedere Giampaolo Ormezzano esibirsi in Rai, sto male per lui. L’ho amato troppo per vederlo mortificarsi tra Paola Ferrari e Marco Mazzocchi. E ovviamente non posso che ripensare alla missione impossibile di Gabriele Romagnoli, nuovo direttore di RaiSport. Gli basterebbe uno come Giorgio Porrà (bello il suo omaggio alla squadra che porta orgogliosamente il nome della città di Torino), gli basterebbe un team come quello composto da Marco Cattaneo, Lele Adani (il numero uno fra gli ex calciatori) e Massimo Ambrosini. Ma non li ha. Ma torniamo a Bonan e Condò. Il primo si è inventato una trasmissione sul calciomercato poi imitata da tutte le emittenti. Lì ha affinato un tipo di conduzione che gli ha permesso di offrire uno sguardo antropologico sul calcio (una materia «calda» trattata come se fosse «fredda»). Il secondo è bravo, e basta. Ha uno stile di racconto unico e inconfondibile, una preparazione fuori del comune. Come dimostra in Mister Condò: interviste ai più grandi allenatori italiani, racconti professionali e umani.

Rassegna stampa: La Repubblica, pagina 58, di Antonio Dipollina.

Con chef Cannavacciuolo arrivano i nostri in cucina

Arrivano i nostri, anche se è uno soltanto, ma nell’insieme sembra cinque o sei. Cucine da incubo la nuova stagione di domenica in prima serata sul canale Nove, ma anche su Real Time è sempre più un western che chiude col lieto fine imposto a suon di cazzotti metaforici da Antonino Cannavacciuolo. Ed è sempre più film, il programma, ormai con ritegno zero nel costruire le scene: vedi l’ultimo episodio, un ristorante nel comasco in pieno disfacimento, trapuntato di ragnatele, con proprietario quasi psicopatico e madre apprensiva alle calcagna. Si tratta infatti di diversificare ogni volta il caso umano e trattoriale in esame. Lo chef arriva sul luogo del disastro e ha soprattutto il compito di menare le mani, trattenendosi però finché possibile dal farlo davvero. Alla fine l’amore trionfa e i clienti applaudono, lo chef si riavvolge nel mantello e fugge, il western è finito bene, sempre uguale e divertente ogni volta. E non è mica facile.

 

(Nella foto Antonino Cannavacciuolo)