Pubblicato il 16/03/2016, 15:34 | Scritto da Francesco Sarchi

Breaking News: Cattelan conduce i David – “Bertolucci 75” su Iris – Il concerto del Primo maggio – “L’ultima scelta” su SkyTG24

Alessandro Cattelan conduttore dei David di Donatello

Alessandro Cattelan condurrà la cerimonia di assegnazione dei Premi David di Donatello 2016, per la prima volta prodotta e trasmessa in prima serata da Sky. Cattelan sarà alla guida della serata, che sarà visibile in diretta il prossimo 18 aprile su Sky Cinema 1 HD, Sky Uno HD e su TV8 (Dtt canale 8). Nel corso dell’evento, giunto quest’anno alla 60esima edizione, i candidati ai David si alterneranno sul palco di uno show dalla formula televisiva rinnovata, ispirato alle grandi produzioni internazionali, e in cui il cinema italiano e i suoi interpreti saranno i protagonisti. I David su Sky saranno un’operazione editoriale a 360 gradi: la cerimonia di premiazione sarà preceduta, accompagnata e seguita da produzioni speciali, approfondimenti e una programmazione dedicata allo storico premio.

I grandi film di Bernardo Bertolucci questa sera su Iris

Iris celebra il premio Oscar con una maratona al via dalle ore 21.00, che andrà avanti per tutta la notte, offrendo ai telespettatori quattro pellicole di culto esemplificative della luminosa carriera del regista parmense. Bertolucci 75 prende quindi il via in prima serata con Piccolo Bhudda, film del 1993 con Keanu Reeves e Bridget Fonda, alla cui prima mondiale, a Parigi, presenziò il Dalai Lama (che, in quella occasione, mise piede per la prima volta in un cinema e la proiezione si tenne nel pomeriggio per permettergli di andare a dormire alle 21). Alle 23.30, la rassegna prosegue con l’evocativo The Dreamers – I sognatori (2003). L’opera segna il debutto di Eva Green, con Michael Pitt e Louise Garrel. Le vicende di Matthew, Isabelle e Theo s’intrecciano alla contestazione studentesca tra le vie di Parigi, accompagnate da una colonna sonora che va da Jimi Hendrix a Édith Piaf. Passata la mezzanotte (01.30) è la volta de Il nel deserto (1990), tratto dall’omonimo romanzo di Paul Bowles, con John Malkovich, Debra Winger e Campbell Scott. Tre americani a Tangeri, nel 1947, in un viaggio che li porterà nel deserto del Sahara. Il film offre una visione romantica della vita reale del popolo berbero, che collaborò attivamente alla realizzazione dell’opera per l’intervento del leader politico e portavoce dei Tuareg nigerini Mano Dayak. Chiude l’omaggio, alle 03.00, L’assedio, del 1998, con Thandie Newton, David Thewlis e Claudio Santamaria. Girato a Roma (in buona parte nel vicolo del Bottino 8, a Piazza di Spagna), nell’appartamento dove Gabriele D’Annunzio scrisse Il piacere, il film affronta il tema dell’immigrazione attraverso la storia d’amore tra il protagonista e la sua cameriera africana, che studia medicina all’Università.

Ecco i primi nomi confermati per il Concerto del Primo Maggio

Torna il Concerto del Primo Maggio di Roma, l’appuntamento promosso come sempre da CGIL, CISL e UIL ed organizzato anche quest’anno da iCompany e Ruvido Produzioni, e che, dal 1990, raduna nel giorno della Festa dei Lavoratori migliaia di spettatori in una delle piazze più importanti della capitale, Piazza San Giovanni in Laterano, per 8 ore di musica. I primi artisti confermati in cartellone sono Skunk Anansie, Asian Dub Foundation, Dubioza Kolektiv, Modena City Ramblers & Fanfara di Tirana, TheGiornalisti e Coez. L’edizione 2016 si preannuncia quindi ricca di contaminazioni musicali e di personalità, anche internazionali: gli Skunk Anansie, che sulle note dei loro inni alternative rock faranno ballare l’intera piazza; l’incontro di musiche e suoni del mondo degli Asian Dub Foundation; il balkan rock dei bosniaci Dubioza Kolektiv; il folk d’autore dei Modena City Ramblers, che si esibiranno con la Fanfara di Tirana per una performance che si preannuncia davvero unica; il cantautorato d’avanguardia dei TheGiornalisti; il crossover tra canzone d’autore e rap di Coez.

Questa settimana Vice on SkyTG24 indaga l’eutanasia in Italia

In Italia, l’eutanasia è illegale e non esiste una legge sul fine vita. Secondo molti, persino la sospensione del trattamento terapeutico è da considerare reato, altri, soprattutto malati colpiti da patologie degenerative e croniche, rivendicano invece il diritto di decidere quando andarsene. È questo il tema al centro della settima puntata di VICE on SKY TG24. Il reportage sarà in onda questa sera alle 21.10, (e in replica mercoledì e domenica alle 23) su Sky TG24 HD (canali 100 e 500 di Sky), e visibile a tutti in chiaro su Sky TG24 (canale 50 del Digitale Terrestre). L’appuntamento di questa settimana, interamente dedicato a una storia incentrata sull’Italia, racconta il dibattito sull’eutanasia in corso nel nostro Paese. Nei giorni in cui, per la prima volta, un disegno di legge sul tema è in discussione in Parlamento, VICE ha esplorato le diverse forze in campo e incontrato politici, medici e pazienti. Ogni giorno un numero crescente di malati lotta per il diritto di scegliere come morire. Alcuni richiedono il suicidio assistito e partono per il loro ultimo viaggio in Svizzera, uno dei pochi Paesi europei dove è legale. Altri, in Italia, sono costretti a ricorrere all’intervento di familiari e medici per quella che viene chiamata “eutanasia clandestina”. Oppure decidono di suicidarsi in solitudine. I reporter di VICE hanno ascoltato la storia di Max Fanelli, attivista pro eutanasia affetto da SLA, quasi completamente immobilizzato ma capace di comunicare grazie a un lettore ottico, e diffondere continui appelli a favore del diritto di scelta, e di Donatella Turri, che ha accompagnato il padre nel difficile viaggio in Svizzera per il suicidio assistito. Ma hanno intervistato anche Giorgio Celsi e Antonella Vian, attivisti pro vita, convinti che l’unico a disporre del nostro diritto di morire sia, in modo esclusivo, Dio. VICE on Sky TG24 è la serie di inchieste curate dal gruppo VICE che, con uno stile diretto e senza filtri, racconta storie da ogni parte del pianeta, con un punto di vista diverso, dall’interno, lontano dai canoni del giornalismo mainstream.

 

Francesco Sarchi

 

(Nella foto Alessandro Cattelan)