Pubblicato il 25/02/2016, 17:04 | Scritto da Tiziana Leone

Recensione 1: “The Voice” sembra la classica festa di Capodanno riuscita male, con Dolcenera che chiama la Carrà “patata”

Recensione 1: “The Voice” sembra la classica festa di Capodanno riuscita male, con Dolcenera che chiama la Carrà “patata”
Ieri sera ha preso il via la nuova edizione di "The Voice", con la giuria completamente rinnovata. Il clima era un po' da sagra paesana, con Dolcenera pronta a prendersi la scena, lasciando alla Carrà il viale del tramonto.

Raffaella Carrà, Emis Killa, Dolcenera e Max Pezzali. Vedi The Voice of Italy e subito la mente corre a quelle feste di Capodanno dove bisogna divertirsi per forza, primo perché è Capodanno, secondo perché ci sono un paio di amici storici, anzi preistorici: la svalvolata che deve stare sempre in mezzo e il meglio fico del bigoncio, che poi si rivela essere Fabris (Compagni di scuola, ricordate?). Ma chi se ne frega, è Capodanno e facciamocelo bastà. Ecco, è questa l’aria che tira nello studio del talent di Rai 2 quello che dopo Suor Cristina si spera almeno facciano vincere i puffi, con l’auspicio che abbiano più successo di lei. I quattro giudici dell’anno scorso se ne sono andati tutti e non per deludere le aspettative dei nuovi, ma un motivo ci sarà. I quattro di quest’anno sono lì a portare a casa la pagnotta, chi più chi meno: la povera Raffa è ripiegata sulla sua sedia tipo cane bastonato che appena qualcuno pronuncia la parola “forte” in studio sono tutti pronti con il defibrillatore, il fu Max Pezzali, gentile ed educato nonostante il cappellino di ordinanza, si prostra ai piedi di ogni concorrente per convincerlo a entrare nella sua squadra, la tarantolata Dolcenera sta seduta giusto il tempo di far girare la sedia, tipo Ruota della fortuna, e poi scatta in piedi per mostrare al pubblico che «io so io e voi non siete un ca…». E infine Emis Killa, che c’è gente ancora lì a chiedersi se si scrive Emi Skilla o E Miskilla, a cui spetterebbe il ruolo del compianto J-Ax, preferito se non altro per la facilità del nome, che però della sana cattiveria del rapper ha solo la collana pendente comprata a occhio e croce dai cinesi sotto casa il quindici di agosto. E come dimenticare il super ospite Gigi D’Alessio, che si presenta facendo il finto concorrente, ma che se fosse stato vero probabilmente si sarebbe girata solo la Raffa.

Per inciso ci sono anche i cantanti, quelli che dal talent dovrebbero uscire vincenti, ma che invece il più delle volte finiscono a lamentarsi che nessuno se li fila più. Al di là degli ascolti, unico vero metro di giudizio in Rai, The Voice offre al pubblico di Rai 2 quell’antica sensazione di sagra paesana, a cui partecipano tutti, tanto si mangia gratis, qualcuno lo incontri, ci passi un’oretta e domani non ti ricordi nemmeno più con chi hai parlato. Inutile soffermarsi sul colore delle unghie di Raffa nostra, che capisco la smania di arcobaleno, ma la giacchetta piena di strass ad arco poteva anche bastare, piuttosto mi soffermerei sulla necessità di prenderla in giro, con questo continuo sottolineare che nessuno vuole entrare nel suo team e regalarle una torta con una candelina quando finalmente il trio Lescano XXL la sceglie. Il tutto con Dolcenera che, rivolgendosi a lei come se chiedesse alla colf rumena di sua nonna di pulire bene dietro al water, le dice: «Dai, patata, non te la prendere». No ,dai Raffa, ti prego, «patata» da Dolcenera no, non ce lo far più sentire. Sei stata la Raffa nazionale, hai fatto ballare l’Italia con il Tuca tuca e il tuo ombelico è stato il centro dell’universo maschile per decenni, Dolcenera al massimo ha fatto sbattere fuori il suo povero spasimante Francesco Baccini da Music Farm perché gli è partito un bestemmione di troppo. Fallo per noi, riprendi possesso delle tue facoltà e rimetti la tarantolata al suo posto, che tanto tu sei la Carrà, lei, aspetta, come abbiamo detto che si chiama?

 

Tiziana Leone

 

(Nella foto, da sinistra, Dolcenera, Max Pezzali, Raffaella Carrà ed Emis Killa)