Pubblicato il 17/02/2016, 19:32 | Scritto da Gabriele Gambini
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Pierluigi Pardo: “‘Maggioranza Assoluta’? Un esperimento che sarebbe piaciuto a Funari”

Pierluigi Pardo: “‘Maggioranza Assoluta’? Un esperimento che sarebbe piaciuto a Funari”
Arriva domani in seconda serata su Italia 1, l'esperimento di talk show con meccanismo da talent, che vede coinvolti alcuni tra gli opinion leader più accreditati del Paese, disposti a confrontarsi e a rimettersi al giudizio del pubblico. Ne abbiamo parlato col conduttore.

Sul web c’è chi, ironicamente, lo chiama “talk show grillino”. Di certo Maggioranza Assoluta (Italia 1, giovedì 18 febbraio alle 23.30), condotto da Pierluigi Pardo, si presenta come esperimento di democrazia partecipata modulato sul meccanismo dei talent show. 5 duellanti, opinion leader, politici, rappresentanti di istanze sociali e uomini di spettacolo, si sfidano a colpi di parole su tematiche di stretta contingenza. Una gioia per i sofisti e gli appassionati di eristica. Ci sono 4 round ad eliminazione con sistema di voto multipiattaforma – app Mediaset Connect, Web, sms, twitter con l’hashtag #MaggioranzaAssoluta, la postazione web è coordinata da Giorgia Crivello – ed è il pubblico a stabilire il vincitore, cioè quello con gli argomenti più convincenti. Nel ruolo di “presidente super partes”, con diritto di parola, l’ex Presidente della Camera Irene Pivetti.

Pardo, che cosa sarà esattamente Maggioranza Assoluta?

Mi piace definirlo un talk game show. O, giocosamente si intende, il primo talk veramente democratico della tv italiana. Di sicuro, un programma che punta sul coinvolgimento attivo del pubblico sulle tematiche di stretta attualità e che mette alla prova idee e capacità espositive degli opinionisti chiamati a confrontarsi.

Nella prima puntata: Formigoni, Luxuria, Filippo Facci, Francesca Barra e il comico Andrea Pucci.

Puntiamo sulla contaminazione, sul linguaggio pop. C’è la politica, ci sono opinion leader accreditati anche sui social e c’è un outsider proveniente dal mondo dello spettacolo che potrebbe fornire spunti inediti. Le tematiche di confronto spazieranno dalla questione delle unioni civili al rispetto delle minoranze, dal diritto all’autodifesa ad altri argomenti oggi molto dibattuti.

Quando c’è di mezzo la politica, il rischio è che il confronto segua i binari del talk classico, nonostante una facciata diversa in apparenza.

Attenzione: i temi trattati possono avere un legame con la politica, ma solo in senso largo. Niente tecnicismi, niente politica in senso partitico. Si confrontano le idee, non le appartenenze. Vogliamo ricreare una sorta di Agora greca, con un dibattito magari anche sostenuto nei toni, senza rinunciare alla leggerezza dell’entertainment.

Qualcuno lo ha definito talk show di ispirazione grillina.

Non è offensivo, i grillini hanno portato degli strumenti innovativi che hanno aperto in modo orizzontale la partecipazione del cittadino alle vicende politiche. Ma qui si tratta di qualcosa di diverso. Nessuno pretende di legiferare o di effettuare sondaggi d’opinione con una valenza demoscopica. Maggioranza Assoluta somiglia delle primarie sulle opinioni, viste con leggerezza: se poi aiutasse a partorire proposte, tanto di guadagnato.

Un po’ quello che accade sui social.

Le suggestioni dei social saranno ispirazione decisiva. Leggeremo in diretta i tweet più interessanti e li commenteremo.

Da giornalista abituato a parlare di sport, sentirà la mancanza dell’atmosfera di Tiki Taka?

Potrò gigioneggiare di meno, il mio ruolo sarà da moderatore super partes. Gli argomenti sportivi, però, se pertinenti al contesto, potrebbero entrare in gioco. Per esempio, una vicenda come quella tra Sarri e Mancini, sarebbe stato un tema interessante da approfondire.

Il format è tedesco, ma ricorda anche degli esperimenti fatti nel passato proprio da Mediaset, come il Generazione X degli anni ’90.

Io ci vedo qualche reminiscenza del Gianfranco Funari dei tempi di A bocca aperta. Forse, a uno come lui, questo programma sarebbe piaciuto. Puntiamo sul principio di competizione sportiva che caratterizza l’era dei talent. Per ora sondiamo il terreno, saggiamo il responso del pubblico a casa. Sperando di cogliere gli aspetti polarizzanti e divisivi degli ospiti che hanno deciso di mettersi in gioco.

 

Gabriele Gambini
(Nella foto Pierluigi Pardo)