Pubblicato il 26/01/2016, 11:30 | Scritto da La Redazione
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Freccero vuole Grillo su Rai 1, ma l’Authority frena – Alessandro Cattelan: “Copio la tv americana? È un complimento”

Rassegna stampa: La Repubblica, pagina 15, di Aldo Fontanarosa.

Freccero vuole Grillo su Rai 1, ma l’Authority frena

L’Agcom: “Così si viola la par condicio. Oggi il sì del Cda ai pieni poteri di Dall’Orto”.

Beppe Grillo, l’artista Grillo, in onda su Rai 1 con lo stesso spettacolo che porterà in teatro questo febbraio. Carlo Freccero consigliere della televisione di Stato in quota ai 5 Stelle non vede ostacoli al ritorno in Rai del “comico” genovese, 23 anni dopo la sua ultima apparizione. Ex direttore di Italia 1 e Rai 2, Freccero pronostica un successo come per Benigni o Celentano: «Farebbe il 30% di ascolti». Grillo, peraltro, tornerebbe sullo schermo da artista puro, una volta lasciato ogni ruolo nel suo movimento. Viale Mazzini, però, non sembra dell’idea di produrre questo evento tv. La Rai non ha preso bene l’attacco frontale che proprio Grillo ha lanciato ieri dal suo seguitissimo blog. I telegiornali pubblici a suo dire hanno censurato la notizia di alcuni contatti tra due sindaci emiliani del Pd, neanche indagati in verità, e persone in odore di ‘ndrangheta. Grillo che lancia la campagna #IoSpengoLaRai mostra un servizio de La7 che invece racconta i fatti. Il ritorno di Grillo costituirebbe un caso anche alla luce delle regole sulle “pari opportunità” televisive.

L’AgCom garante della par condicio aprirebbe un’immediata istruttoria soprattutto se lo spettacolo andasse in onda in prossimità delle elezioni amministrative di giugno. Le norme si fanno molto stringenti un mese prima della partenza della campagna elettorale. Sempre l’AgCom non darebbe alcun credito alla trasformazione di Grillo da politico militante in comico. Troppo forte è l’identificazione tra l’artista genovese e i 5 Stelle. Freccero spingerà per il ritorno di Grillo nel Consiglio di amministrazione di oggi che voterà anche questione già più sostanziale il nuovo Statuto della Rai. Più avanti, il 3 febbraio si riunirà l’assemblea dei soci della tv di Stato, e Antonio Campo Dall’Orto acquisirà finalmente i poteri di amministratore delegato. Lo Statuto preciserà anche il numero dei dirigenti esterni che Viale Mazzini potrà assumere rispetto al totale degli attuali (che sono 320 oppure solo 270, se si escludono quelli delle aziende consociate). Il tetto del 10% di dirigenti esterni, scritto in una prima bozza dello Statuto, è destinato a essere abbassato. Febbraio sarà anche il mese delle nomine per le reti tv. Andrea Salerno (Fandango) resta favorito per Rai 3. Ma torna forte il nome del vice del canale Stefano Coletta.

 

Rassegna stampa: Corriere della sera, pagina 47, di Chiara Maffioletti.

“Copio la tv americana? Per me è un complimento”

Cattelan promosso, show in 18 puntate. “Ringrazio la scuola Mtv»”.

Per uno che sa a memoria i nomi dei conduttori di tutti i talk show anglofoni del presente, passato e probabilmente anche del futuro; uno che a casa, in una cornice dorata, non ha la foto della nonna o della mamma ma quella di David Letterman; uno a cui non piace nessun dolce tranne la cheesecake, la critica di fare un programma che sembra copiare i late night show americani è più che altro un complimento. E visto che è quasi l’unica che viene mossa a E poi c’è Cattelan (abbreviato Epcc) alla vigilia della partenza della terza stagione (giovedì, alle 23.15 su SkyUno Hd), il conduttore è comprensibilmente soddisfatto. Stavolta le puntate sono diventate 18, quindi non solo una riconferma, ma una promozione. «Ci speravo tanto – confessa -. Questo è il programma che vorrei condurre fino a quando farò questo lavoro. Siamo arrivati a un risultato vicino a quello che ho sempre guardato come spettatore». E da spettatore come ha vissuto la scelta di Letterman di andare in pensione? «Con un po’ di malinconia. Ma è stato bravo: prego di avere la lucidità mentale, a un certo punto, di smettere. Quello che hai da dire e da fare non è eterno. Spero di non schiattare in tv». C’è tempo.

L’ospite della prima puntata sarà Max Pezzali. Poi arriveranno Verdone, Antonio Albanese, Francesco De Gregori. «Ho bisogno della collaborazione di personaggi famosi e si mettono in gioco solo se si fidano. Ormai chi viene sa che ne uscirà qualcosa di carino, che non verrà messo in difficoltà. Non mi interessano le polemiche». Che spesso però ci sono a X Factor. Lo condurrà almeno per le prossime due stagioni, avendo appena rinnovato il contratto. «Penso sia uno degli show fatti meglio. È una cosa che avrei potuto condurre anche dieci anni fa. Per questo me lo godo. La parte delle polemiche mi interessa meno». Va bene, ma la sua opinione sull’uscita di Morgan? «Morgan ha tanti lati positivi, alcuni negativi. Ci sono cicli che si chiudono. Credo che a oggi però sia il giudice di riferimento». Forse per questo non ha gradito il cambio… «Beh per rimanerci male bisogna avere la coscienza un po’ più pulita». Chissà se sarà un ospite di Epcc

«Ne avremo due a puntata più altri con cui faremo degli sketch. Se ci sarà chi vuole partecipare ma non ha tempo, andremo noi da lui: anche se dovesse andare ospite di altri show, lo accompagneremo nel tragitto da casa fino agli studi». Chi vorrebbe in trasmissione? «Renzi, Jovanotti, Paul McCartney. Vorrei qualcuno di quegli ospiti che vanno negli show americani per chiedere un paragone alla fine». L’America resta il faro. «È stupido mascherare il riferimento, meglio dichiararlo». Le piacerebbe andare in onda col suo show su reti con un pubblico più ampio? «Sarebbe bello. Sono arrivate delle telefonate, ma per ora a Sky è dove mi sento più capito. Mai dire mai». L’ospite che più l’ha stupita? «Mihajlovic: aveva i tempi comici di Woody Allen». Parlando di cinema, Cattelan è tra i doppiatori del cartoon Angry Birds. Tv, radio, cinema… «Era la scuola Mtv che insegnava a fare un po’ tutto…». Di recente su Twitter l’hanno data per morta.

«Mi ha sorpreso la quantità di gente segnata da quell’epoca. Mtv ha avuto un’importanza enorme ma è stata snobbata dal resto delle tv. Era piena di ragazzi bravi e considerati pochissimo. Victoria Cabello, Silvestrin, Mandelli. A 23 anni io presentavo i Trl Awards davanti a 120mila persone. Un giorno intervistavi Madonna, quello dopo Beyoncé. Eppure nessuno di noi veniva percepito come qualcuno che faceva tv. Il salto l’ho fatto con X Factor». Mtv però ha solo cambiato il tasto del telecomando… «Ma la sua epoca si è chiusa da un po’. Penso ai grandi programmi live… 16 anni e incinta non è rappresentativo».

 

(Nella foto Beppe Grillo)