Pubblicato il 25/12/2015, 15:34 | Scritto da La Redazione

Riassunto Stampa: Per il gran finale del boss in esilio arriva il Boss vero

Rassegna Stampa: Il Venerdì di Repubblica, pagina 117, di Antonio Dipollina

 

 

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Per il gran finale del boss in esilio arriva il Boss vero

 

Steve Van Zandt in Lilyhammer (da mercoledì, su Sky Atlantic alle 21.10, l’ultima stagione)

 

Boss famoso di ampia famiglia newyorchese si ritrova nei guai e decide di pentirsi. Quando gli prospettano il programma di protezione scopre che i posti più sicuri e vivibili sono in Scandinavia. Lui ci pensa e dice: da ragazzo ho visto in tv le Olimpiadi invernali di Lillehammer, in Norvegia, ricordo un sacco di belle donne. E va. I fortunati che hanno sperimentato nei mesi scorsi le prime due stagione di Lilyhammer (dalla storpiatura Usa di quel nome ostico) non hanno bisogno di stimoli per godersi la terza e purtroppo ultima, in partenza su Sky Atlantic mercoledì alle 21.10. Gli altri possono benissimo partire da qui – o, meglio, recuperare nei molti modi possibili le prime due. Lilyhammer ha vagamente deluso chi si aspettava un Sopranos 2 con intrecci potenti trasferiti in Europa del nord. Chi non ha simili pretese è invece incappato nel delizioso grottesco interpretato – e anche scritto e prodotto – da mister Steve Van Zandt, ovvero il Little Steven chitarrista di Springsteen, già mafiosone nei Sopranos e qui protagonista in proprio: a tracciare uno sbarco in Norvegia in cui non appena appare chiaro l’intento (giocare a quanto il welfare, il nordismo estremo e la compassatezza dei luoghi cambierà lui e quanto invece i suoi modi spicci cambieranno il suo nuovo gruppo di appartenenza) si entra in uno spasso vero. Peraltro con un gruppo di attori super (il norvegese che interpreta il suo tenerissimo quanto letale braccio destro non si dimentica) e lui, il Little Steven che ancora oggi ogni tanto si fa fotografare con la bandana dei vecchi tempi, pressoché perfetto. Ridendo alle lacrime in certe scene e apprezzando anche il lato pulp – si dice ancora? – di molti snodi criminali freddi come i ghiacci attorno. Purtroppo è l’ultima stagione, cosa voluta anche da Van Zandt di cui si intuiscono progetti futuri. E a questo punto, un motivo in più per correre verso il finale: volete che lui, il Boss vero, ossia Springsteen, non abbia ceduto alla cortese insistenza dell’amico? E nell’ultima puntata eccolo, Bruce, apparire in scena in una versione mafiosa tutta da scoprire.