Pubblicato il 23/12/2015, 17:31 | Scritto da Gabriele Gambini
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Con “Undressed” Deejay Tv continua gli esperimenti televisivi “senza veli”

Siamo una generazione voyeur figlia di voyeur. I nostri padri spiavano le prodezze di Edwige Fenech sotto la doccia sognando di essere nei panni di Renzo Montagnani, noi spiamo le grazie di perfetti sconosciuti davanti alle telecamere rendendoci conto che, forse, le commedie anni anni ’70, quelle sporcaccione, erano più divertenti. Ed è su questa linea che Deejay Tv gioca parte delle sue carte di generalista. Dopo L’Isola di Adamo ed Eva, dating show per nudisti che somigliava a una terapia psicanalitica con le pudenda al vento ravvivata dall’ironia di Luxuria, arriva Undressed (dall’11 al 15 gennaio, dal lunedì al venerdì alle 23:00 e, dal 20 gennaio, ogni mercoledì alle 23:00), che dell’Isola di Adamo ed Eva sembra lo spin-off borghese. Ci sono i due estranei alla ricerca dell’anima gemella, c’è una stanza buia con al centro un letto illuminato, c’è un timer fissato sulla mezz’ora di tempo a disposizione. In quell’arco temporale, i due sconosciuti devono presentarsi, sbarazzarsi dell’abbigliamento evitando l’effetto calzino bianco di spugna per lui e mutanda di nonna Papera per lei e finire sotto le coperte per “Parlare e conoscersi grazie a un’interazione stimolata da una parete sulla quale vengono proiettate foto personali e messaggi che spingono all’azione e al dialogo”.

Ed è proprio l’azione, la speranza inevitabile del gioco. Se, al termine dei 30 minuti, i due si trovassero interessanti a vicenda, avrebbero la possibilità di rimanere nel letto assieme e, verosimilmente, dar sfogo a nefandezze gustose a telecamere spente. O, almeno, di farlo intendere agli spettatori. Se la scintilla non scocca, invece, arrivederci e grazie. A differenza dell’Isola di Adamo ed Eva, però, non ci sarà un narratore esterno, dunque la fortuna del programma resterà legata alla personalità dei protagonisti e, in misura minore, alla loro fisicità, benché un corpo umano nudo, nove volte su dieci, abbia ben poco di sensuale, perché privo dell’allusività data dal vestiario. Certo, se tra i protagonisti si innescasse un dialogo come quello avvenuto tra un testosteronico e lanciatissimo Rocco Siffredi e una guardinga Luciana Littizzetto nel programma Milano-Roma, datato 1999, allora sì che ci sarebbe da sbellicarsi.

Gabriele Gambini
(nella foto, un momento di Undressed)