Pubblicato il 19/11/2015, 11:34 | Scritto da La Redazione

Il decoder Sky Q: sfida tecnologica a Netflix – I soldi dei diritti tv. Le medio piccole chiedono di più

Il decoder Sky Q: sfida tecnologica a Netflix – I soldi dei diritti tv. Le medio piccole chiedono di più
Presentato il servizio con “super decoder” e interfaccia che sarà lanciato da Irlanda e Inghilterra. Darroch: “Reinventiamo la Tv”. L'arrivo in Italia non prima del 2017. E poi fumata nera nella riunione di Lega Calcio.

Rassegna stampa: Il Sole 24 Ore, pagina 17, di Andrea Biondi.

Sky, sfida tecnologica a Netflix

Presentato il servizio con “super decoder” e interfaccia che sarà lanciato da Irlanda e Inghilterra. Darroch: “Reinventiamo la Tv”. L’arrivo in Italia non prima del 2017.

Netflix chiama, Sky risponde. Forse è semplicistico (e in fondo non del tutto vero) che funzioni così. Di certo il servizio premium lanciato in Uk e Irlanda dalla tv della galassia Murdoch risponde all’esigenza di un nuovo modo di vedere la tv in cui Netflix, ma non solo, si sta inserendo. Tv “sempre e dovunque” è l’espressione che si usa ormai da qualche tempo. La traduzione made in Sky è “fluid viewing”. Il prodotto svelato ieri a Londra e che arriverà sul mercato in Uk e Irlanda nei primi mesi del 2016 in Germania e Italia più in là, presumibilmente non prima del 2017 si chiama in realtà Sky Q. In definitiva potrebbe essere definito, volendo semplificare al massimo, un “super decoder” in grado di permettere visione multipla di programmi, su vari device (5 contemporaneamente, per un massimo di due tablet e 3 tv, e fino a 4 registrazioni nello stesso momento), on demand (riprendendo da dove si vuole la visione del programma nello stesso punto in cui è stato lasciato) e attraverso una piattaforma nuova pensata per facilitare il contatto del cliente con le sue preferenze, anche attraverso consigli.

In questo il meccanismo richiama molto quello di Netflix. Delle smart tv ha invece l’inserimento di varie app nell’interfaccia. Per cui si potrà accedere ad altri broadcaster oppure a produttori di contenuti (Fox come Disney sono stati per esempio citati), ma anche alla propria pagina Facebook, ascoltare musica, ecc. «Questo è l’inizio di un nuovo viaggio», è stato l’incipit di Jeremy Darroch, Ceo di Sky, aggiungendo che Sky ha voluto «reinventare la tv adattandola al modo in cui le persone vivono oggi. E siamo convinti che i clienti lo ameranno». Sky Q «arriva dopo anni di sperimentazione», afferma dal canto suo il chief marketing officer Stephen Van Rooyen. Non dice quanti anni, così come è «no comment» su investimenti necessari o obiettivo di clienti. C’è invece fiducia sul fatto che questi prodotti, seppure premium e quindi pensati per far pagare di più la clientela che vorrà (non sono previste sostituzioni di decoder a monte) «saranno accolti bene. Perché c’è una grande segmentazione del mercato».

Quanto alla possibilità che Netflix possa rientrare fra le app dell’interfaccia, la risposta è: «Perché no? Non c’è alcun impedimento tecnico». Sky intanto si prepara a lanciare questo servizio, già pronto anche per il 4K, per i 12 milioni di clienti (in costante crescita su 21 a livello globale) di Sky in Uk e Irlanda (che mediamente pagano oggi 47 sterline) con tutto il suo corredo anche di device innovativi. Il superdecoder (molto sottile) Sky Q appunto, che potrà contenere fino a 2 TB di contenuti (con due versione, una base e una “Silver”) un altro mini decoder che fornisce accesso wireless a Sky Q nelle altre stanze, un telecomando touchpad per muoversi nell’interfaccia. La sfida, a colpi di innovazione tecnologica, è servita.

 

Rassegna stampa: Corriere della sera, pagina 51, di M.Col.

I soldi dei diritti tv. Le medio piccole chiedono di più

Fumata nera. Nonostante i timori della vigilia, la prima assemblea di Lega dedicata ai criteri di ripartizione dei diritti tv del triennio 2015-2018, si è svolta in un clima di apparente serenità. L’asse delle 13 società medio piccole punta a cambiare i parametri di divisione dei proventi dai diritti, chiedendo anche una ridefinizione del «paracadute» in caso di retrocessione (alzandolo rispetto all’attuale e distribuendolo su 3 stagioni). Ieri però non hanno formulato proposte all’Assemblea rinviando alla prossima settimana la presentazione di una tabella. «Bisogna lavorare per un calcio più etico. La competizione è sul campo, fuori serve collaborazione» ha dichiarato Zamparini. «Accordo entro Natale» ha aggiunto Preziosi. I club ancora non conoscono la cifra relativa alle entrate dai diritti tv da mettere a bilancio: quanti soldi potranno investire nel mercato di gennaio?

 

(Nell’immagine il logo di Sky)