Pubblicato il 27/10/2015, 18:34 | Scritto da Gabriele Gambini
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Su Italia 1 arriva “SuperGirl”, risposta femminile a Superman e speranza di salvezza per il giornalismo contemporaneo

Su Italia 1 arriva “SuperGirl”, risposta femminile a Superman e speranza di salvezza per il giornalismo contemporaneo
L'eroina di casa DC Comics ha il volto di Melissa Benoist in una serie americana ideata da Greg Berlanti che completa il filone super-eroico di Italia 1 dopo i successi di "Arrow", "The Flash" e "Gotham". Arriverà prossimamente su Mediaset, nel frattempo vi raccontiamo il primo episodio.

Il futuro del giornalismo mondiale è sperare di avere una SuperGirl in ogni redazione. Per chi non ne fosse al corrente, SuperGirl è la cugina di Superman, fa parte della dimensione supereroica targata DC Comics assieme a The Flash, Arrow, Batman e affini, e presto arriverà su Italia 1 col volto di Melissa Benoist (Glee) in una serie ideata dal solito Greg Berlanti. Come il cugino Superman/Clark Kent, anche Supergirl giunge sulla Terra dal pianeta Krypton con funzioni protettive e viene adottata da una famiglia americana. Quando veste panni borghesi si fa chiamare Kara Danvers e fa la giornalista nell’agenzia di stampa CatCo nell’immaginaria National City.
La sua vita di ventiquattrenne prosegue senza intoppi fino a quando l’aereo su cui viaggia la sorella non subisce una pesante avaria: ecco allora che Kara, fino a quel momento inoperosa, decide di sfoderare i suoi superpoteri e salvare i passeggeri. L’evento fa riaffiorare in lei i ricordi delle imprese del cugino Superman e da quel momento inizia la sua sfida al crimine, che assume le sembianze di alcuni tagliagole extraterrestri con un conto da regolare con la sua famiglia di origine. La presenza di un’eroina a National City ha effetti benefici sull’agenzia di stampa in cui Kara lavora: la caccia a SuperGirl, questo il nome dato dai media al suo personaggio, garantisce nuove opportunità di scoop che rivitalizzano il mercato editoriale della città, dominato dalla tirannica Cat Grant (Calista Flockhart). Se ci fosse qualche supereroe in ascolto, è avvisato: anche i media italiani necessitano di nuova linfa, agite di conseguenza.

«Con Supergirl, Italia 1 conferma la propria vocazione supereroica», commenta il direttore di rete, Laura Casarotto: «Siamo soddisfatti dei risultati di Arrow, che ha raggiunto il picco massimo di 3.941.000 spettatori, del buon riscontro di The Flash, salito sul podio delle serie tv più viste del 2015 e delle prime serate dedicate ai blockbuster Marvel (tra gli altri, Captain America, Spider Man, Thor, nda). Ora, finalmente, vedremo agire un’eroina tutta al femminile che garantirà orgoglio di genere e immedesimazione positiva».

In effetti, Supergirl sancisce il tornaconto commerciale di una cultura generazionale in cui le donne sgomitano per farsi strada: già dal primo episodio della serie si percepisce l’atmosfera matriarcale in cui sono le fanciulle ad avere il pallino della situazione, mentre i maschietti vengono relegati al ruolo di comprimari o di fuchi. In un contesto di esplosioni, effetti speciali, trame lineari come da vocazione pop degli eroi DC Comics, le ragazzine under 18 si divertiranno ritrovando spunti d’immedesimazione che confermino la loro vocazione a diventare le donne indipendenti del futuro. Indipendenti però fino a un certo punto: sulle azioni di Supergirl aleggia sempre la presenza di Superman dietro le quinte, che invia messaggi alla cugina e, chissà, promette una comparsata a sorpresa.

 

Gabriele Gambini

 

(Nella foto Melissa Benoist nei panni di Supergirl)