Pubblicato il 16/10/2015, 13:33 | Scritto da La Redazione

Clemente Mimun: “Anch’io fra i ragazzini nello studio Rai” – Di Battista: “Feci un provino per ‘Amici’”

Clemente Mimun: “Anch’io fra i ragazzini nello studio Rai” – Di Battista: “Feci un provino per ‘Amici’”
Il direttore del Tg5: “Nel programma di Renzo e Gianni si ballava, c'erano belle ragazze e si guadagnava per fare il pubblico, non avevo soldi per il Piper”. Il deputato M5S, invece: “Avevo vent'anni, non andò”.

Rassegna stampa: Il Tempo, pagina 22, di Massimiliano Lenzi.

Clemente Mimun: “Anch’io fra i ragazzini nello studio Rai, in quegli anni d’oro”

Il direttore del Tg5: “Nel programma di Renzo e Gianni si ballava, c’erano belle ragazze e si guadagnava per fare il pubblico, non avevo soldi per il Piper”.

«Io al Piper non ci sono mai andato, non avevo i soldi, costava troppo, e non mi andava certo di fare sacrifici per andarci. I sacrifici invece li ho fatti per andare a sentire Jimi Hendrix al Brancaccio, costava 700 lire ed ero affascinato da quell’americano che suonava con la bocca». Clemente Mimun, direttore del Tg5, a metà degli anni Sessanta quando esplodeva la voglia di divertirsi in Italia e Renzo Arbore liberava l’ironia con il suo Bandiera Gialla, era un ragazzino.

A Bandiera Gialla ci andava?

«Ci andavo eccome. Si ballava, c’erano belle ragazze e qualche volta si rimediava pure qualche spicciolo per fare il pubblico. Lì abbiamo visto personalità della musica che poi sono diventate dei fenomeni, si respirava il brio di Arbore e di Boncompagni. Gianni era già un guru della comunicazione sapeva come creare empatia poi devo dirti …».

Cosa?

«Boncompagni io lo immagino come uno che nella vita ha fatto sempre ciò che desiderava. Quanti ce ne sono? Arbore era più artista e Boncompagni più manager. Sai, se mettiamo in fila tutti quelli che ha lanciato Arbore beh, fanno impressione. Si va dai premi Oscar ad artisti intramontabili».

Oggi quell’allegria le sembra svanita? Perché?

«Venivamo dal boom economico mentre oggi siamo nella grande depressione, nonostante i numeri esibiti, che assomigliano molto alla media del pollo di Trilussa. E poi la gente si frequentava, mentre adesso si vedono i ragazzi che si danno appuntamento con le app e quando si incontrano scappano perché magari han messo foto che non eran le loro. La gente sembra più voler vedere gli altri che vivono che vivere direttamente. Ci sono una pigrizia fortissima ed una depressione latente».

Colpa del trionfo della tecnica?

«Quando in ospedale ho visto che c’era un robot medico ho pensato: abbiamo toccato il fondo. Sembra che le profezie di Verne si siano avverate, la tecnologia ha cambiato tutto. Siamo sempre controllati. Dalla banca al cellulare alle videocamere sotto casa. Io non ho paura di esser controllato però non è carino. L’intimità non ce l’hai più. I rapporti umani son più freddi, la gente non conosce il proprio vicino. Io sono cresciuto giocando a pallone a villa Sciarra mentre oggi i genitori temono pure che il figlio esca di casa perché può incontrare dei balordi».

Non sarà nostalgia?

«No. Non si tratta di dire se è più bello o brutto, è diverso. Oggi se un figlio parte per Miami, sembra normale. Per noi andare in America era una conquista. C’ era più curiosità e dipendeva anche dal fatto che eravamo raggiunti da meno informazioni. Guardate in un ristorante, quanti si parlano e quanti invece smanettano sugli smartphone. Però io ogni volta che incontro Arbore…».

Dica?

«Ogni volta è una bomba d’allegria».

 

Rassegna stampa: Corriere della sera, pagina 13.

La confessione di Di Battista: feci un provino per “Amici”

Il deputato M5S: “Avevo vent’anni, non andò”.

Chissà se un esito diverso avrebbe potuto distoglierlo dalla politica. Alessandro Di Battista, da molti indicato come possibile candidato del Movimento 5 Stelle a sindaco di Roma, in gioventù tentò anche la carriera televisiva. «Sì, ho fatto un provino per Amici di Maria De Filippi. Avevo vent’anni… Non andò bene», ha raccontato ieri mattina il deputato durante la trasmissione L’aria che tira su La7.

 

(Nella foto Alessandro Di Battista)